Arg01nenti mite della quantità di moneta internazionale che il sistema avrebbe potuto creare. Gli accordi di Bretton Woods, respingendo questa soluzione, sancirono il principio che i pagamenti internazionali dovessero essere regolati in valuta nazionale o in oro. Gli Stati Uniti erano l'unico paese del mondo occidentale che disponesse di una valuta convertibile in oro ed era anche l'unico paese uscito dal conflitto con un potenziale produttivo intatto; di conseguenza la domanda di prodotti statunitensi era intensa e il dollaro risultava la vàluta più desiderata. Gli eventi fecero quindi sì che, anche senza una disposizione esplicita, il dollaro venisse assunto, sul piano internazionale, come mezzo di pagamento, co1ne 1110neta di riserva e come moneta di intervento. Gli eventi successivi sono noti. L'assunzione del dollaro come valuta di riserva, indusse tutti i paesi del mondo occidentale, e segnatarnente i paesi europei, a procurarsi un volume crescente di riserve in dollari. Poiché l'unico modo di procurarsi riserve di dollari era quello di acquisire un attivo nella bilancia dei pagan1enti, si s, iluppò la tendenza a tenere costantemente attivi i saldi dei conti con l'est ro. A tale situazione, corrispondeva la posizione opposta degli Stati Uniti, che potevano invece tenere costantemente passiva la propria bilancia dei pagamenti, e quindi saldare i propri conti con l'estero 1nediante 1nissione di dollari; dollari che andavano ad ali1nentare le riserve di liquidità dei paesi europei. Le ragioni di tale meccanismo sono state varian1ente commentate, sia in relazione al grado di autonon1ia o di dipendenza che il sistema assegnava ai singoli partecipanti, sia in relazione ai vantaggi che le diverse parti ne traevano. Con1e accade di reg0la, i commenti non sono stati neutrali, e mentre alcuni hanno messo in risalto i vantaggi che il sistema offriva per i paesi europei altri hanno sottolineato la posizione di privilegio che esso creava per gli Stati Uniti. Per intendere i termini della discussione, occorre precisare un aspetto riguardante la posizione del dollaro. In linea di principio, il dollaro era stato dichiarato convertibile in oro, al prezzo ufficiale di 35 dollari l'oncia. Di fatto però, la convertibilità del dollaro rappresentava una realtà assai dubbia. È certamente vero che, per lungo ten1po, gli Stati Uniti cercarono di tenere fermo il prezzo dell'oro a 35 dollari l'oncia; e che per ottenere questo risultato, non esitarono a vendere oro in misura cospicua, riducendo progressivamente la mitica risenra aurea di Fort Knox, fino a quando, nel 1968, il tentativo di impedire l'aun1ento del prezzo dell'oro divenne insostenibile, e, come dire1no in seguito, esso venne abbandonato. È anche vero che, in alcuni casi particolari, gli 35
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