Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

GIORNALE A PIU' VOCI Dall'equilibrio economico all'equilibrio ecologico Il sostanziale fallimento della scienza economica nello spiegare, affrontare e risolvere le fondamentali implicazioni connesse all'impatto dello sviluppo tecnologico sul generale equilibrio della terra, intesa come sistema naturale, ripropone l'esigenza di un suo concreto e realistico ripensamento epistemologico alla luce delle positive indicazioni offerte dalla scienza ecologica. Se vi è stato un divorzio fra la scienza economica e l'ecologia questo trova un puntuale riscontro nelle modalità di sviluppo della stessa scienza economica che ha scontato la dicotomizzazione tra uomo e natura. La scienza economica, cioè, poneva al centro delle sue indagini obiettivi il cui significato ed il cui sviluppo dovevano necessariamente entrare in collisione con quelli relativi alla scienza dell'ecologia. Ora diventa necessario ricomporire il dissidio tra l'uomo e la natura} per cui la nuova scienza economica che dovrà nascere dalle rovine dell'antica non potrà che essere coerente con i principi generali a cui si ispira l'ecologia. Il motivo è chiaro nella misura in cui l'economia rappresenta una fase del processo di conoscenza degli ecosistemi, mentre l'ecologia ne rappresenta la fase di sintesi. Così la critica ecologica è sorta come reazione ad una parcellizzazione della conoscenza che finiva per perdere di vista l'insieme logico in cui la scienza doveva collocarsi, ed ha del pari voluto ricomporre il dissidio cercando di sottomettere l'uomo sociale all'uomo naturale. In realtà noi crediamo che il dissidio non si ricomponga con la semplice sottomissione dell'economia all'ecologia, ma attraverso la riconduzione dell'economia nell'alveo dell'ecologia, da un lato, e dall'altro lato, attraverso il riconoscimento della superiorità ·operativa deJI'economia sull'ecologia, q~ando essa venga applicata all'intero ecosistema. Infatti, gli equilibri studiati dall'ecologia non sempre rappresentano un optimum e non sempre sono raggiunti con il minimo di energia. Anzi, molto spesso essi sono puramente casuali e rappresentano il punto di arrivo di trasformazioni molto costose in termini di energia. Il dissidio quindi si ricompone nel momento stesso in cui vengono enucleati dei concetti unificanti, appartenenti ai campi logici di ambedue le scienze, ed a nostro avviso tali concetti unificanti sono essenzialmente due: quelio di sistema e quello di trasformazione. Inoltre tali due concetti offrono il vantaggio di essere interdipendenti nel senso che l'equilibri.o di un sistema è funzionalizzato nei confronti delle stesse trasformazioni, per cui il problema si riduce alla ricerca delle trasformazioni che producono gli effetti desiderati sull'intero sistema. çome si vede, la fonda1nentale critica che l'ecologia 21

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