Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Geografi.a Questa notazione, che può sembrare ovvia, non lo è invece per la geografia, i cui cultori hanno talvolta obliato questi presupposti. Le comunicazioni svolte al Congresso di l\1ontréal sono state raggruppate secondo un cri terio di empirica convenienza. Tra quelli di geografia regionale spicca lo scritto dell'inglese L. H. F.lliott sulle pecche dell'insegnamento geografico regionale nelle scuole secondarie superiori: i problemi esposti non sono soltanto britannici, ma universali. La geografia regionale delle scuole è puramente descrittiva, noiosa, e la tradizionale tecnica adottata nell'esame degli spazi corografici (posizione, struttura geo-litologica, rilievo, clima, idrografia, suoli, agricoltura, industria, popolazione e sue sedi, etc.) porta ad un'esasperata compartizione delle notizie, in cui i non specialisti faticano ad afferrare i nessi d'interdipendenza giustificanti fatti e paesaggi. Occorrerebbe applicare un processo inverso, dalla sintesi all'analisi, cogliendo prima la personalità della regione e quindi esplicandone il processo formativo. Se l'Eliott ha trascurato l'importanza dell'analisi ricostruttiva storico-geografica, ha però inesso il dito su una delle piaghe più vive della geografia tradizionale e scolastica: quella, per intenderci, che tanto ha contribuito ad alienare simpatie e consensi, ad alimentare luoghi comuni dando vita ad un giudizio durissimo ed ironico largamente condiviso. In numerose maniere gli studiosi a Montréal hanno esposto e bollato tali pecche, additando soluzioni più o meno valide. Valga per tutti l'esem-· pjo precedente. Nei paesi socialisti le ricerche geografiche sono rivolte per lo più alla pianificazione territoriale, la geografia è concretamente stnunentalizzata per la creazione di un paesaggio statale preordinato: la nota del sovietico Alaev (Regionalization of a country far regional planning) è chiara a tal proposito. Essa accoglie concetti ormai classici della geografia anglosassone e tedesca (gerarchie urbane, aree d'influenza, problemi di localizzazione) col chiaro fine di applicarli ad una particolare realtà territoriale nell'ambito di un preciso tipo di struttura stataleamministrativa. Scopi analoghi perseguono gli studi dei tedeschi orientali G. Jacob (La geografia e la soluzione dei proble1ni del traffico) e H. Leudemann (L'ineguale sviluppo regionale della Rep. Dem. Tedesca). Lo statunitense Kress affronta un tema di grande rilievo, cioè la manjera più idonea di scrivere, illustrare e cartografare la geografia per un vasto pubblico; il problema è simile a quello dell'insegnamento secondario, ma forse ancor più complesso e, a mio avviso, non se ne disserterà mai a sufficienza. Il Kress, comunque, lamenta una carenza di pubblicazioni in cui la combinazione testo-corredo illustrativo sia felice, eppure si riferisce alla realtà nordamericana, validissima sotto il profilo scientifico-divulgativo. Chiude la rassegna il nostro C. l\1uscarà, denotando che il brusco impatto degl'imponenti assi auto"- stra.dali alpini con la fragile economia della montagna può apportare più guasti che benefici. La sezione « economica » ospita molte comunicazioni interessanti, tra cui gli spunti metodologici del 121

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