La politica estera dell'Italia fra le due guerre (II) una porta che avrebbe avuto tutto l'interesse a mantenere aperta. E, forse, per rifarsi di queste delusioni, decise di prendersi l'Albania (che già gravitava da un pezzo nell'orbita italiana). L'« operazione» fu compiuta nell'aprile 1939 47 • Poco dopo questo processo giunse al suo sbocco oramai inevitabile: il 22 maggio 1939, a Berlino, Ciano e Ribbentrop firmavano il « Patto d'Acciaio » 48 • « Non belligeranza » e guerra Col « Patto d'Acciaio» la catena che legava l'Italia alla Germania si rinsaldò. Intanto l'orizzonte internazionale si faceva buio. Dopo l'occupazione di Praga, Hitler aveva costretto la Lituania a cedere Memel al Reich. Poi aveva cominciato a rivolgere la sua attenzione alla Polonia. Allora l'atteggiamento jnglese mutò. Chamberlain cessò di essere l'uomo dell'« appeasement » per adottare una politica decisa: le garanzie britanniche ai paesi minacciati dalla Germania si succedettero a ritmo serrato 49 • La Francia seguì l'esempio britannico 50 • Cominciò a profilarsi la prospettiva di una guerra europea. La situazione precipitò rapidamente e Mussolini e Ciano furono costretti ad aprire gli occhi 51 • Ciano si recò in Germania, dall'l 1 al 13 agoterminava la guerra spagnola, Mussolini ritornò alla carica, suggerendo al governo francese (questa volta il procedimento fu formalmente più corretto) di trattare la questione, ma ebbe in risposta un netto rifiuto. 47 L'eventualità di un'operazione in Albania era stata studiata da Ciano durante un viaggio in Jugoslavia nel gennaio 1939. Sembra che il aoverno jugoslavo di Stojadinovic fosse favorevole a tale operazione soprattutto al fine di prevenire un possibile colpo di forza tedesco contro la Croazia. Probabilmente l'occupazione dell'Albania fu decisa da Mussolini anche per reazione all'occupazione tedesca della Boemia e Moravia della quale egli non era stato preavvisato. Cominciava la politica di « ripicche » che più tardi avrebbe portato alla disastrosa impresa di Grecia. 48 Il « Patto d'Acciaio» tramutò in alleanza militare quel generico patto che era stato fino ad allora l' « Asse » Roma-Berlino. Ciò che più colpisce è la leggerezza di Mussolini e di Ciano nell'aderire ad un trattato che, all'articolo 3, stabiliva che se una delle parti si fosse trovata coinvolta in « complicazioni belliche» (anche se non difensive) l'altra si sarebbe posta « immediatamente come alleata al suo fianco ». 49 Il 31 marzo fu annunciata la garanzia alla Polonia, il 13 aprile alla Romania e alla Grecia. Il 12 maggio fu firmata un dichiarazione anglo-turca di reciproca assistenza e cooperazione. Queste garanzie furono affiancate da misure di ordine finanziario e militare: il 25 aprile fu presentato ai Comuni il bilancio 1939-40 che per circa il 50% riguardava spese militari; qualche giorno dopo fu votata la coscrizione obbligatoria. 50 Il 13 aprile la Francia « confermò » l'alleanza franco-polacca. Lo stesso giorno, insieme all'Inghilterra, annunciò la sua garanzia alla Romania e alla Grecia. Più difficili furono le trattative franco-turche, che giunsero in porto solo il 23 giugno, dopo che la Francia ebbe ceduto alla Turchia il sangiaccato di Alessandretta. Il 19 novembre, infine, fu concluso un trattato di alleanza anglo-franco-turco. 51 L'ambasciatore italiano a Berlino, Attolico, aveva ben compreso le intenzioni tedesche e ne aveva ripetutamente tenuto informato il governo italiano. Ma non era stato creduto. Solo all'inizio ·di agosto - come si rileva dal suo diario - i primi 117
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