Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Vittorio Barbati ogni probabilità, nonostante tutte le apparenze, egli voleva spezzare la catena che sentiva di essersi messa al collo col sia pur generico « Asse » Roma-Berlino. Ma non lo faceva certo nel modo migliore. È vero che l'ostilità di Eden pesava sulle relazioni anglo-italiane. Ma è anche vero che l'intervento italiano in Spagna contribuiva a rendere tali relazioni precarie ed ambigue. Probabilmente per questi motivi la condotta di Mussolini raggiunse, in quel periodo, l'apice dell'incoerenza. Da un lato, egli premeva sul governo di Vienna per la « normalizzazione » dei rapporti fra il Fronte Patriottico di Schuschnigg e i nazisti austriaci, al fine di togliere ad Hitler ogni pretesto per l'« Anschluss », e, da un lato, si impegnava sempre più in Spagna, « allentando » la guardia al Brennero; da un lato, si riavvicinava alla Jugoslavia e, dall'altro, continuava ad osteggiare la Francia; da un lato, cercava un accordo globale con l'Inghilterra e, dall'altro, portava avanti un programma navale che avrebbe perduto gran parte della sua importanza col raggiungimento di tale accordo; da un lato accoglieva con cordialità le « avances » di Chamberlain, e dall'altro si mostrava propenso ad assecondare Hitler. In questo quadro, nel settembre 1937, Mussolini fece un viaggio in Germania, ove ricevette accoglienze grandiose. Poco dopo, il 6 novembre, l'Italia aderiva al Patto anti-Komintern 40 e in dicembre si ritirava dalla Lega delle Nazioni. Un'altra volta sembrò che il pendolo italiano si fosse definitivamente orientato dalla parte della Germania. Ma le oscillazioni non erano ancora finite. Il 1938 fu un anno cruciale. Fu l'anno in ·cui i rapporti di forza nel continente europeo subirono una profonda alterazione, con conseguenze politiche e strategiche di enorme portata. In febbraio scoppiò il primo tuono. Hitler invitò - sarebbe più esatto dire « convocò » - per il 12 il cancelliere austriaco, Schuschnigg, a Berchtesgaden. Mussolini, appena venne a conoscenza di questo invito, capì subito che cosa bolliva in pentola. Perciò, prima ancora che l'incontro avesse luogo, si affrettò a mettersi in contatto con Londra, probabilmente per ottenerne l'appoggio contro un possibile « Anschluss ». Dimenticava che qualche mese prima, in occasione della firma del Patto . 40 Il Patto anti-Komintern era stato firmato a Berlino il 25 novembre 1936 dalla Germania e dal Giappone. L'Italia che, nonostante la guerra di Spagna, continuava a mantenere buoni rapporti con l'URSS, esitò per quasi un anno prima di sotto-• scriverlo. Finalmente, il Patto anti-Komintern non era diretto contro l'URSS ma solo contro l'Internazionale comunista, ma era chiaro che, essendo tale Internazionale diretta e controllata dall'URSS, si trattava, almeno in via indiretta, di un patto anti-sovietico. 114

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