La politica estera dell'Italia fra le due guerre (II) Mentre questi processi economici e militari si sviluppavano, la politica estera di Mussolini continuava a seguire il suo corso contraddittorio. Ad onor del vero, bisogna dire che Mussolini non era il solo a comportarsi in tal modo. Le maggiori contraddizioni di quel periodo si registrarono nei rapporti italo-inglesi e, di riflesso, in quelli italo-francesi ed italo-tedeschi. Fu subito chiaro che il « Gentlemen's Agreement » del 2 gennaio 1937 era nato morto. Ma le responsabilità del suo fallimento vanno equamente ripartite fra l'Italia e l'Inghilterra. È vero che Mussolini continuava ad impegnarsi in Spagna, minacciando proprio quell'equilibrio che l'« Agreement » avrebbe dovuto garantire, ma è anche vero che contemporaneamente Eden, titolare del « Foreign Office », inviava istruzioni antiitaliane - regolarmente decifrate dal S.I.M. 37 e comunicate a 1\/lussolini - alle Legazioni britanniche nelle capitali balcaniche, e in particolare a quella di Belgrado, per ostacolare il riavvicinamento in corso fra l'Italia e la Jugoslavia 38 • Doppiezza ce ne fu e in abbondanza. Ma da tutte e due le parti. In apparenza, le contraddizioni inglesi traevano origine dal dissidio che divideva, proprio sul tema dei rapporti con l'I t.alia, il primo ministro Neville Chamberlain (succeduto nel maggio '37 a Baldwin), favorevole ad un riavvicinamento, ed il ministro degli Esteri, Anthony Eden, fautore di una condotta più intransigente. Tuttavia queste contraddizioni erano troppo profonde per poter essere ricondotte ad un dissidio di carattere personale. Probabilmente esse derivavano da un contrasto di fondo fra le forze che dominavano la politica britannica, e nascevano dal fatto che allora, data la situazione non certo brillante dei suoi armamenti, la Gran Bretagna - nell'attesa che i provvedimenti presi per il riarmo dessero i loro frutti 39 - non poteva fare altro che temporeggiare. Il disaccordo, con ogni probabilità, verteva sul « come » temporeggiare. La politica di Mussolini negli anni che precedettero la guerra fu senza dubbio largamente condizionata - anche se non possiamo accertare in qual modo ed in quale misura - dalla condotta britannica. Con 37 A proposito delle varie intercettazioni di messaggi operate dal S.I.M., sia in occasione della campagna d'Etiopia che successivamente si possono rilevare informazioni preziose nel volume di Mario Toscano « Storia dei trattati e politica internazionale» (I - Parte generale - Giappichelli ed., Torino, 1963). 38 Questo riavvicinamento portò alla firma, il 25 magp;io 1937, di un patto di non-aggressione fra i due paesi. 39 Il 2 gennaio ,1937, lo stesso gion10 del « Gentlemen's Agreement », furono impostate in Inghilterra le prime due corazzate della classe « King George V». Nel corso delì'anno, in rapida successione, vennero impostate altre tre unità della stessa classe e quattro portaerei della classe « Illustrious ». Contemporaneamente fu dato l'avvio ad un vigoroso programma di riarmo aereo, riguardante lo sviluppo di nuovi velivoli da caccia e- da bombardamento. 113
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