La politica estera dell'Italia fra le due guerre (II) nia dal Mediterraneo. È un'ipotesi e nulla di più. Ma gli storici dovrebbero verificarla. La guerra spagnola continuò feroce fino alla primavera del 1939, quando le forze franchiste riuscirono a spezzare le ultime resjstenze repubblicane. Durante tutto quel periodo, Mussolini, senza tener conto delle opinioni contrarie 23 , si impegnò in misura crescente, inviando armi e «volontari», mentre la Germania « sperimentava» in embrione le tecniche di guerra, aeree e terrestri, che avrebbe poi applicato su larga scala durante il secondo conflitto mondiale 24 • Intanto, verso la metà del 1938, l'URSS, forse anche in seguito al fallimento dei suoi tentativi per trascinare apertamente nel conflitto la Gran Bretagna e la Francia, abbandonava la partita. Mentre la guerra di Spagna seguiva il suo corso, la politica di Mussolini si faceva sempre più contraddittoria. Nell'ottobre 1936, Galeazzo Ciano - dal 9 giugno ministro degli Affari Esteri - fece un viaggio in Germania e sottoscrisse il famoso « protocollo » dal quale nacque l 1 « Asse » Roma-Berlino 25 , annunciato all'inizio del mese successivo. In dicembre, l'Italia uscì « di fatto » dalla Società delle Nazioni. Tutto lasciava intendere che Mussolini avesse fatto una scelta definitiva, optando per la Germania e ripudiando definitivamente ogni concezione di « sicurezza collettiva ». Ma, in realtà, egli stava manovrando su due fronti. Il 6 novembre, dopo lunghi negoziati, Ciano e l'ambasciatore inglese Drummond avevano sottoscritto un accordo commerciale ed avevano iniziato le trattative per giungere ad un accordo politico fra l'Italia e la Gran Bretagna. Non sappiamo, dato che la documentazione del periodo in esame presenta ancora molte lacune, se questo procedere su due binari divergenti nasceva da un calcolo sottile, ossia dall'intenzione di mantenere la massima libertà di manovra possibile, anche seminando 23 L'ambasciatore Roberto Cantalupo, inviato in m1ss10ne presso il governo di Franco nel febbraio-aprile 1937, previde che la conclusione della guerra civile non sarebbe stata rapida e sconsigliò ripetutamente la prosecuzione di un intervento destinato a divenire eccezionalmente oneroso. Inoltre, il 9 luglio 1937, il ministro degli Scambi e Valute, Guarneri, facendo il punto sulla situazione economica e valutaria del paese, propose esplicitamente, nel quadro di una serie di misure di « razionalizzazione», la fine di ogni tipo di attività bellica. 24 Durante il conflitto spagnolo, una limitata « sperimentazione» di nuove arm.i fu condotta, senza però il carattere sistematico della « sperimentazione » tedesca, anche dall'Italia e dall'URSS. · 25 L' « Asse » fu preceduto da alcune « avances » tedesche: il 25 luglio la Germania riconobbe la conquista italiana dell'Etiopia e, il 23 settembre, durante una visita di Mussolini, il ministro tedesco Hans Frank accennò alla necessità di una « collaborazione sempre più stretta » fra l'Italia e la Germania. Giova notare, comunque, che l'« Asse» fu un patto molto generico, che solo nel 1939, col « Patto d'Acciaio», si tramutò in un'alleanza militare. 107
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