Nord e Sud - anno XX - n. 161 - maggio 1973

Vittorio Barbati sperato di poter trarre profitto dalle difficoltà che sarebbero state causate all'Italia da una guerra lunga e dall'esito incerto. Con la sua « impresa » etiopica, l'Italia aveva inferto un colpo mortale al sistema di « sicurezza collettiva » rappresentato dalla Lega delle Nazioni 17 • Ora però - ogni medaglia ha il suo rovescio - dato che non era abbastanza forte per provvedere da sola alla propria sicurezza, avrebbe dovuto pensare ad inserirsi in qualche nuovo sistema più credibile di quello al quale essa stessa aveva dato il colpo di grazia. Non sappiamo come Mussolini - che, del resto, non aveva mai dimostrato eccessiva fiducia nella Lega, valutò questo fatto. Certo però non ne trasse le debite conseguenze. Altrimenti avrebbe dedicato maggiore attenzione a due avvenimenti che potevano avere per l'Italia una enorme importanza politica e strategica: la Conferenza di lVIontreux (22 giugno - 20 luglio 1936), durante la quale fu definito un nuovo regime per gli Stretti turchi, e il trattato austro-tedesco dell' 11 luglio 1936. L'Italia non prese parte alla Conferenza di Montreux. Non sappiamo se ciò avvenne per disinteresse o per altri motivi. Comunque, anche allora fu dimostrato che gli assenti hanno sempre torto. Durante la Conferenza furono sostenute due tesi: quella russa, in base alla quale solo le potenze del Mar Nero avrebbero dovuto godere, per le loro flotte, della piena libertà di transito attraverso gli Stretti, e quella inglese, in base alla quale gli Stretti dovevano essere aperti o chiusi a tutti. Il compromesso al quale si giunse 18 , soprattutto per l'appoggio dato dalla Francia e dalla Turchia alla Russia, fu sostanzialmente favorevole a quest'ultima: in caso di guerra, o di crisi internazionale, la flotta russa del Mar Nero avrebbe avuto la possibilità di entrare nel Mediterraneo. Per il momento, data la scarsa consistenza di tale flotta, la minaccia non era grave. Ma avrebbe potuto aggravarsi in futuro, compromettendo 17 La Società delle Nazioni si era già dimostrata impotente in occasione dell'invasione della Manciuria da parte del Giappone nel settembre 1931. È comunque indubbio che il colpo di grazia alla sua funzione di mediatrice delle controversie internazionali fu inferto dall'Italia con l '« impresa » etiopica. La Lega dovette accettare il suo faìlimento abrogando le sanzioni il 4 luglio 1936 (con effetto dal 15 luglio), a meno di due mesi di distanza dall'entrata delle truppe italiane in Addis Abeba. Continuò poi a vivacchiare per alcuni anni, fino a quando la seconda guerra mondiale non sanzionò in modo definitivo la sua inutilità. Si sciolse il 18 aprile 1946. 18 Con la convenzione sottoscritta a Montreux, gli Stati partecipanti (Bulgaria, Francia, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Jugoslavia e URSS) fissarono il seguente regime internazionale per gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli: sorveglianza affidata alla Turchia; libero transito per le navi mercantili; per le potenze del Mar Nero, libero passaggio per le grandi navi da guerra, a condizione che passassero una alla volta e con la scorta di non più di due cacciatorpediniere o unità minori, e transito totalmente libero per le unità minori; per le potenze non rivierasche, divieto di transito per unità di dislocamento superiore a 10.000 t e con cannoni di calibro superiore ai 203 mm. 104 .

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==