Agricoltura e Mezzogiorno ture fisiche dei mercati, tra produzione e distribuzione, ne contenga i costi, ne abbatta le componenti speculative, e trovi, sul piano del commercio, l'interesse, oggi inesistente, di allargare al consumo fresco ed all'industria di trasformazione il nostro tetto di assorbimento, che ha ancora qualche spazio, ivi comprese quote recuperabili nei collocamenti all'estero. Con o senza queste azioni di rettifica, come è evidente, la produzione meridionale ha scelte limitate, che le vengono dalle condizioni di clima, dalle disponibilità delle acque, dalla predisposizione naturale a coltivazioni, senza le quali in alcuna maniera i terreni sarebbero utilizzabilj. Le alternative, in altri termini, sono poche, gli indirizzi sono il più delle volte obbligati. Queste condizioni si verificano, in modo più rigido, nelle fasce di coltivazione specializzata della vite e dell'olivo, che hanno in Puglia, come in Calabria e nella Sicilia occidentale (la vite in quest'ultima), una inalienabilità di insediamento. Lasciarle nelle condizioni in cui sono, dal punto di vista colturale e produttivo, sarebbe una diseconomia ed ecco perché se ne affaccia, sotto profiJi tecnici e mercantili, una serie di evoluzioni, che vanno da quelle proprie varietali della vite, dirette ad abbassare il contenuto alcoolico e ad elevarne le qualità organolettiche, a quelle comuni ad entrambi i settori produttivi, dei tipi di allevamento, diretti ad abbassare i costi colturali, a quelle delle tecnologie dell'estrazione del prodotto, dirette a creare non una qualità intermedia, da tagliare o rettificare altrove, ma una qualità merceologica finita. Quando si pensi che tutta la produzione vinicola meridionale va dal 40 al 50% della produzione nazionale a seconda delle annate, e meno in valore monetario, non sembrerà concorrenziale questa aspirazione, che è una necessità vitale. Anche la nostra cerealicoltura, pur da contrarre nelle pianure irrigue, ma incomprimibile certo ·nelle vaste fasce di basse colline che circondano il nostro Appennino ed, all'interno, le formazioni tirreniche della Sicilia, è settore da confermare nella sua validità. Ormai essa ha raggiunto un conveniente grado di meccanizzazione, ed, in correlazione con miglioramenti varietali e con qualificazione merceologica delle varietà di duro, sarebbe anche capace di sopportare maggiori influenze degli andamenti internazionali dei prezzi. Tutta la produzione si aggira intorno al terzo di quella nazionale, ma sostiene, assieme ad economie a reddito di lavoro comparabile, secondÒ la terminologia comunitaria, anche economie contadine senza alternativa, anche se ridotte solo a residue componenti della forza lavorativa, altrove attratta o trapiantata. 97
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