Nord e Sud - anno XX - n. 160 - aprile 1973

Cecilia Lezzi Santoro gazione e delle infrastrutture. Il proble1na diventa allarmante se si considera che attualrr1ente in Puglia, le superfici irrigue interessano circa 15.000 ettari, ma fra pochi anni, quando entreranno in funzione i progetti già approntati, si raggiungeranno i 140.000 ettari 9 • Due sono quindi i grossi ostacoli che si presentano alla agrumicoltura pugliese e che vanno affrontati e risolti con urgenzr~: trasporti e commercializzazione. Per quanto riguarda i trasporti, quelli marittimi sono destinati a raggiungere forti incrementi sia per i costi minimi dei noli, che per i tempi di percorrenza. E se è un dato- di fatto che oggi la nostra agrumicoltura comincia a dare i frutti, è necessario che i prodotti vengano collocati nel più breve te1npo possibile sui mercati nazionali ed esteri. Si è insistito sullo sviluppo della agrumicoltura jonic'l, e Taranto col suo porto, che non deve svolgere solamente una funzione industriale e militare, ma anche mercantile, rappresenta un punto strategico: si tratta allora di organizzare un servizio « porta a porta » o « terra - mare - terra », che, servendosi di mezzi moderni consenta una più facile commercializzazione. Occorre servirsi dei containers che una volta riempiti di prodotto, e con particolari condizioni di conservazione, dal centro di raccolta raggiungono il porto e di qui intraprenderanno la via per essere sbarcati nelle aree di mercato 10 • È necessario accorciare le naturali distanze geografiche che fanno delle nostre contrade aree periferiche rispetto, ad esempio, ai mercati della Comunità europea. Ma per fare ciò non si può prescindere dalla creazione di adeguate strutture, come i centri di raccolta capaci di permettere alla produzione agrumicola, e ortofrutticola in generale, di immettersi nei grandi traffici marittimi: in una parola occorre che i nostri produttori - superata una certa mentalità - rientrino in grandi organismi cooperativi, 9 A sostegno di quanto detto si riportano alcune cifre molto significative sull'incremento delle produzioni di alcuni ortofrutticoli in un decennio: 1960 1969 patate precoci 26.000 tonn. 43.000 tonn. carciofi 39.000 » 125.000 » finocchi 30.000 » 49.000 » indivia 15.000 » 55.000 » melanzane 28.000 » 44.000 » peperoni 42.000 » 107 .000 » pomodori 150.000 » 290.000 » uva da tavola 215.000 » 468.000 » (Favati F., L'iniziativa STIMAT: due anni di attività, in « Atti del Conv. sulla Distrib~zione e Commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli», Palagiano 14-15novembre 1972, pp. 20-26). 10 Alfonso A., I trasporti terra-mare-terra e il porto di Taranto, in « Atti del Conv. sulla Distrib. e Commerc. dei prodotti ortofrutticoli», Palagiano 14-15 novembre 1972, pp. 39-41. 86

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