Nord e Sud - anno XX - n. 160 - aprile 1973

L'evoluzione della coltura degli agru1ni in Puglia D; regola però il 40% della produzione regionale raggiunge - per ferr0~'1a - i mercati esteri, soprattutto la Germania e i Paesi del Nord Europa. 11 35% viene avviato sui mercati nazionali e il 25% su quelli regio11,...·.,.,; T .. .:h:ucendo il discorso in valore commerciale si può stimare che 1, _).tùduzione complessiva della Puglia nel 1971 (e si riporta questo ~nn0 perché più significativo), stimata in circa 745.000 q., ha prodotto un reddito di oltre 8 miliardi e mezzo di lire. Non essendoci in tutta la regione delle vere centrali ortofrutticole (quelle di Massafra e di Palagiano continuano a perdere la loro originaria (unzione non essendo sufficientemente organizzate in modo da togliere dalla sfera degli speculatori intermediari la produzione), il prodotto viene raccolto presso le aziende o depositato in magazzini di agricoltori associati. E qui si recano i compratori (in generale siciliani) che hanno dei contratti stipulati con i commercianti locali o diretti produttori. La merce viene da questi acquistata e spedita sui vari mercati come prodotto siciliano! Si ripete così ciò che è già stato lamentato per altre produzioni locali, ci riferiamo ai fiori prodotti in Puglia che raggiungono San Remo e di lì ripartono con l'etichetta - evidentemente più prestjgiosa - della città ligure 8 • Se da una parte risultano evidenti gli aspetti positivi della coltura degli agrumi in Puglia, soprattutto in relazione all'elevazione dei redditi in agricoltura, è anche vero che molti problemi minano questo settore. Ci riferiamo in particolare alla commercializzazione dei prodotti e ai sistemi di trasporto. A quest'ultimo riguardo la STIMAT (Società per lo Sviluppo dei Trasporti Internazionali l\1arittimo-Terrestri), sorta con il compito precipuo di elaborare uno studio già impostato dalla Shell Italiana nel 1967, constatava che nel meridione i sistemi di commercializzazione e di trasporto dei prodotti ortofn1tticoli non avevano segnato notevoli progressi in concomitanza ai processi di produzione che si erano notevolmente modernizzati, Si presenta, infatti oggi un grosso problema: lo sviluppo dei trasporti sta aprendo l'accesso ad aree di consumo a pro~ duttori stranieri che in passato l'eccessiva distanza teneva lontani ed assenti, provocando gravi sintomi di incertezza e qualche cedimento sui mercati di esportazione dove prima i nostri ortofrutticoli si ritenevano sicuri. Tutto ciò avviene soprattutto in concomitanza ad un elevato sviluppo della produzione dovuto ai forti investimenti nel settore dell'irri8 Lezzi-Santoro C., La -floricoltura in Puglia, in « Annali della Facoltà di Magistero dell'Università. degli Studi di Lecce», vol. I, Bari, Adriatica, 1972, p. 16. 85

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