L'evoluzione della coltura degli agrumi in Puglia SUPERFICIE A COLTURA SPECIALIZZATA (in ettari) ARANCIO LIMONE MANDERINO 1962 1965 1968 1971 1962 1965 1968 1971 1962 1965 1968 1971 FOGGIA 496 496 437 437 160 160 197 197 1 1 BARI 17 17 17 17 8 8 8 8 TARANTO 333 893 1.134 1.233 1.200 1.762 5.142 4.592 BRINDISI 110 116 125 32 9 9 8 12 52 63 68 77 LECCE 144 247 263 388 27 28 35 72 129 192 212 235 TOTALE 1.100 1.769 1.976 2.107 196 197 240 281 1.389 2.025 5.431 4.913 Fonte: Ispettorato Provinciale dell'Agricoltura - Bari. I dati riportati nella tabella illustrano chiaramente l'evoluzione della superficie destinata alla coltura degli agrumi in Puglia nell'ultimo decennio. La superficie specializzata - abbiamo già notato - si è quasi triplicata passando dai 2.685 ha del 1962 ai 7.301 del 1971; di contro, è notevolmente diminuita quella promiscua (6.310 ha nel 1962 ridotti a 2.570 neì 1971, peraltro quasi interamente circoscritti nelle due provincie di Brindisi e Lecce). L'incremento registrato nella superficie specializzata è dovuto prevalentemente al manderino, localizzato quasi interamente in provincia di Taranto, che detiene il primato - in campo nazionale - per l'estensione degli impianti in coltura specializzata e che forniscono la totalità del raccolto. Con forti distacchi seguono la provincia di Lecce (con 4,8%), quella di Brindisi (con l' 1,5%). Per l'arancio la situazione non è molto differente, in quanto Taranto è sempre al primo posto, seguono Foggia (con il 20,8 %) e Lecce (con il 18,4% ). La provincia di Foggia è invece in testa per quanto riguarda la superficie specializzata investita a limoni (con il 70,1% ), segue ad una certa distanza Lecce (con il 25,6 ~u); molto modesta la provincia di Brindisi (con il 4,3% ), assente è la coltura del limone nelle altre due prov1nc1e. Le varietà coltivate. - Si è già avuto modo di constatare come il manderino occupi la maggior parte di superficie agrumetata in Puglia. Le varietà coltivate sono l'Avana di Palermo per circa il 60% ed il Clementine per il restante 40% 5 • La diffusione del Clementine in ques~i s Anche se è stato verso il 1920 che il Clementine ha cominciato ad avere successo e a registrare l'accoglienza sempre più favorevole da parte dei consumatori, bisogna risalire all'inizio del 900 per ricercarne le• prime specie. Fu, infatti, un certo Frate Clemente dell'Orfanotrofio agricolo di Misserghin (Algeria) che seminò per la 81
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