Nord e Sud - anno XX - n. 160 - aprile 1973

L'evoluzione della coltura degli agrumi in Puglia e che per la natura, l'esposizione, 1~ giacitura, la fertilità naturale dei t P-rreni, la politica comunitaria e le esigenze dei mercati, offrono migliori caratteristiche. Anche l'ampiezza delle aziende ha influito favorevolente su~]'espansione della col tura degli agrumi : ci riferiamo alle piccole aziende che maggiormente hanno avvertito la necessità di modificare il precedente e tradizionale ordinamento colturale assicurandosi un reddito più alto e più costante nel tempo. E, senza dubbio, quella degli agrumi è tra le colture legnose quella che ha fatto un grande balzo per le ripercussioni economiche cui dà origine: è una agricoltura moderna, con sesti appropriati che consentono, in larga misura, la meccanizzazione in tutt~ le operazioni colturali - compresa l'irrigazione che usufruisce di impianti fissi completamente automatizzati per la pluvirrigazione sovrachioma - e che offre uno standard varietale del tutto rispondente alle esigenze di mercato. Distribuzione della coltura. - Forse più che di agrumicoltura pugliese, sarebbe più esatto parlare di &grumicoltura jonica in quanto la provincia di Taranto si pone al primo posto nella graduatoria regionale interessando il 79,8% di superficie agrumetata specializzata (5.825 ha) di cui la coltura del n1anderino occupa il 93,4% della corrispondente regionale (con 4.592 ha) e il 7,6% di quella nazionale; anche la coltura dell'arancio è fortemente rappresentata: il 58,5% della superficie specializzata regionale. Assai estesa risulta anche la superficie dei giovani impianti: oltre il 50% di quella nazionale in allevamento. - La zona maggiormente interessata è quella dei comuni di Massafra, Palagiano, Palagianello, Castellaneta e Ginosa, ricadenti nell'arco jonico dove, l'utilizzazione delle risorse idriche, la giacitura dei terreni - protetti per tre parti dalle Murge - il clima estremamente mite, hanno consentito l'affermarsi della coltura agrumaria con conseguente produzione di alta precocità e pregio.· Scarsa importanza riveste la superficie agrumetata al di fuori della predetta zona essendo localizzata in piccole oasi, nei comuni di Leporano, Pulsano, Lizzano e Maruggio. Vi sono in questa provincia anche 15 ettari circa di pompelmo a coltura specializzata, ma non ancora entrati nella fase produttiva 4 • 4 Quella del pompelmo è senza dubbio una coltura a carattere sperimentale. Il consumo di questo agrume - peraltro ricco di contenuto vitaminico - si sta diffondendo anche da noi in seguito all'immissione di forti quantitativi sul mercato italiano da parte di Israele che si è servito di una efficiente propaganda e di una perfetta organizzazione commerciale e che, tra i Paesi del bacino del Mediterraneo, detiene il primato con 6.500 ha di superficie destinata a questa coltura (seguono il Marocco con 79

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