Il Comitatone alla prova pure fa parte, magari attraverso la « iniziative personali » di un deputato, e di manifestare così al Movimento Studentesco simpatia e solidarietà. Tuttavia anche in questa particolare contingenza, fa specie vedere il Movimento Studentesco, sempre così rigido nelle sue preclusioni, accettare strumentalmente l'appoggio di un partito che per molti anni ha condiviso responsabilità di governo con quelle stesse forze che oggi Artali sembra disprezzare, non meno di Criscione. Al Partito Comunista invece, al grande partito popolare e operaio da venticinque anni all'opposizione, il Movimento Studentesco non perdona la scomunita subìta e non esita a definirlo sulle colonne del suo mensile. « un reggicoda della Democrazia Cristiana», a bollare Cervetti col titolo di « killer del revisionismo », e a lanciargli pubblicamente la sua sfida: « non piegherete mai il Movimento», tuona Criscione nella sua replica all'Assemblea del 16 febbraio, « perché il Movimento .Studentesco è la classe operaia ». L'impressione che si prova è quella di essere di fronte alla rabbiosa, quanto ingenua, reazione del fanciullo verso il padre che lo ha severamente punito. Così il segretario regionale del P.C.I. Elio Quercioli solo due giorni dopo l'Assemblea sente il dovere di giustificare la presenza del suo partito nel Comitatone con la necessità di sbloccare una situazione tesa e insostenibile, la responsabilità della quale grava, pur sempre, sui partiti di governo, non mancando però di rilevare la sostanziale intolleranza alle regole democratiche degli atteggiamenti del Movimento Studentesco, i quali, continua Quercioli, « si presentano sempre di più come un intreccio di spirito goliardico e di atteggia.menti sopraffattori, tendenti non all'unità, ma alla divisione degli studenti e delle forze di sinistra, in rottura con la classe operaia e le sue organizzazioni ». Pare dunque che nessun risultato tangibile sia stato raggiunto in questo primo confronto, che nessuna volontà di accordo sia emersa, tuttavia una prospettiva si è aperta. L'assemblea del 5 1narzo (che qualcuno ha definito il « secondo round » tra Comitatone e Movimento Studentesco), sebbene sia stata, dal punto di· vista esteriore e coreografico, la replica di quella del 16 febbraio, non ha mancato di mettere in risalto alcuni elementi positivi, sintomi di un innegabile progresso. Il Movimento Studentesco, abbandonate le precedenti chiusure pregiudiziali, si dimostra disponibile a discutere le proposte del Comitatone e, anzi, partecipa attivamente alla discussione presentando emendamentj e controproposte. Pertanto, ora più che mai, per quante riserve e perplessità si possano nutrire sull'azione del Comitatone, non è consentito ai partiti di lasciarsi prendere da dubbi ed e$itazioni: la tattica del P.S.I. di fare l'« elastico » tra i partiti ed il Movimento Studentesco oggi sa75
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