Il Co1nitatone alla prova ogni tolleranza sarebbe colpevole. Ne prendiamo aito volentieri anche se questo richiamo alla difesa delle istituzioni democratiche e al senso dello Stato fatto dal P.C.I., ha, a nostro avviso, un significato diverso e meno tranquillizzante di quello cui faceva costante riferimento Julien Benda, ed anche se è difficile scorgere nelle parole di Berlinguer la stessa tensione morale e passione civile che faceva dire a Thomas Mann: « L'umanità non deve mai andare così avanti nella tolleranza: il concetto di libertà della democrazia non deve abbracciare anche la libertà che uccide la democrazia, non deve dare libera parola e libera mano ai nemici mortali della democrazia». Ad .ogni buon conto, qualunque interpretazione si voglia dare della relazione Berlinguer, resta il fatto che le posizioni assunte dai comunisti, con gli accenti aspri e chiesastici della scomunica, hanno inferto un colpo durissimo (qualcuno potrebbe dire il colpo di Maramaldo) al Movimento Studentesco e a tutta la sinistra extra-parlamentare, proprio nel momento in cui l'emozione della tragica morte dello studente Franceschi e il susseguirsi delle « provocatorie » iniziative del rettore Schiavinato, ne lasciavano verosimilmente prevedere un considerevole rilancio. Forte dunque della piena adesione dei comunisti, il Co1nitatone presieduto da Brunello Vigezzi comincia a riunirsi con regolarità ed all'inizio di febbraio emergono i primi risultati e sono rese note le prime proposte. I partiti e i sindacati si impongono una notevole autocritica circa il comportamento tenuto in passato ed individuano la propria maggiore responsabilità nel fatto, cui facevamo cenno all'inizio, di non essersi tempestivamente occupati del problema della Statale e di aver sempre considerato come « res inter alias acta » la lacerazione profonda che andava formandosi nel suo seno. I docenti del CNU, per parte loro, riconoscono di essere venuti a conoscenza solo in quel momento di una situazione drammatica di cui fino ad allora avevano ignorato (o finto di ignorare?) l'esistenza. In tutti si manifesta. il desiderio di fare ammenda degli errori commessi, il proposito di recuperare il tempo perduto e di cercare, nei limiti delle proprie possibilità, una componente del conflitto in atto tra senato accademico e Movimento Studentesco. Sulla scorta di questa presa. di coscienza e di questa assunzione di responsabilità, il Comitatone fissa i tre punti fondamentali su cui imperniare la sua azione: 1) ripristino dell'agibilità politica all'interno dell'Ateneo, 2) interventi a media e lunga scadenza sulla struttura attuai~, 3) problema generale della Riforma Universitaria. In pratica però tutti gli sforzi del Comitatone si incentrano sul primo punto, quello di più pressante attualità, cioè il ripristino di quella agibilità politica che i provvedimenti estivi del rettore Schiavinato avevano, 71
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