Tullio D'Aponte vivere solo perché sussidiato, non è altrettanto vero che nella chimica manifatturiera si assista ad un'eguale stasi di iniziative e ad una pari crisi d'immaginazione. La chimica fine, la parachimica e la farmaceutica, in particolare, hanno grossi problemi, ma altrettante grosse possibilità d'incidere, sia a livello territoriale che sul piano economico. Limitata intensità dei capitali d'investimento e notevole ampiezza del valore aggiunto sono gli elementi di maggiore interesse della chimica manifatturiera. A questo punto, mentre chi sa ancora per quanto tempo staremo ad aspettare che ci venga riproposto un qualsiasi piano per la chimica di base, non sarebbe il caso di iniziare a pensare a quel piano per la chimica fine che in molti già invocammo quando vide la luce il primo programma chimico? Ma, se le vicessitudini del progetto per la chimica di base dovessero ripetersi, magari con diverse modalità, per la chimica fine, ebbene, che ci si eviti il dolore di piangere per la seconda volta in una messa da requiem, perché, in quel caso, non sarebbe la fine di un piano, ma la fine di un modo di far politica. TULLIO D'APONTE 68
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