Nord e Sud - anno XX - n. 160 - aprile 1973

Argomenti Secondo Triffin la sua proposta presenterebbe almeno due vantaggi: 1) i depositi presso il FMI sarebbero garantiti dall'oro. Così i depositi presso il FMI non sarebbero influenzati da svalutazioni del dollaro nei confronti dell'oro. I governi avrebbero poche ragioni per variare la composizione delle proprie riserve; 2) il Fondo potrebbe aumentare il totale delle riserve in modo molto simile a quello usato dalle banche_ centrali per aumentare le riserve delle banche commerciali. Si sono mosse però anche alcune critiche al piano. Così, per esempio, si è osservato che la conversione delle riserve valutarie in bancor lascia pur sempre coesistere due distinti strumenti di riserva (l'oro ed il bancor) con la possibilità che si vengano a creare instabilità e tensioni tra i due. D'altra parte si è pure osservato che la creazione di riserve mediante il finanziamento ai paesi in via di sviluppo dellè spese da questi effettuate nei paesi ricchi, data la situazione attuale, indurrà a stati di deficit e crediti permanenti. Radicalizzandosi tale stato di cose si potrà sempre più porre in dubbio il concetto fondamentale che il bancor ha un suo valore intrinseco. Altri piani, infine prendono particolarmente in considerazione il caso dei paesi in via di sviluppo. Così, per esempio, il piano Stamp 26 volto sostanzialmente ad aumentare le riserve 1nondiali grazie all'emissione di una nuova moneta internazionale a favore dei paesi sottosviluppati, che questi potrebbero spendere per importare merci dai paesi industrializzati. Così, ancora come esempio, il piano Kaldor-Hart-Tinbergen 27 , secondo il quale l'emissione o l'assorbimento di moneta si dovrebbe collegare al tentativo di stabilizzare l'indice mondiale dei prezzi dei beni primari. Sono queste le principali proposte di modifiche, che si è voluto ricordare. Certo, nonostante l'ad(?zione dei D.S.P., del two-tier system dell'oro, delle facilitazioni di « tiraggio » presso il FMI da parte dei paesi in via di sviluppo, i problemi che concernono il modo ed il grado di formazione di liquidità per il sistema rimangono ancora aperti; come pure quelli connessi con la situazione della bilancia dei pagamenti americana, con la necessità di una maggiore elasticità del sistema in ordine alle politiche di aggiusta1nento, con l'opportunità di trovare forme più efficaci di aiuto sul piano monetario, oltre che finanziario anche dopo che si è conclusa a Washington l'ultim~ assemblea annuale del Fondo 26 Cfr. nota 19. 27 Cfr. A. G. Hart, N. Kaldor, J. Tinbergen. The Case for an International Commodity Reseive Currency, Memorandum presentato all'UNCTAD del 23/3-15/6 1964. 57

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==