Argomenti originaria del FMI deve ritenersi quello relativo ai Diritti Speciali di Prelievo: provvedimento che non si manca di definire rivoluzionario 10 Per la prima volta, infatti, si è riusciti nell'intento di creare liquidità incondizionata internazionale sulla base di decisioni collettive e multinazionali. In base allo schema vigente, si valuta periodicamente la necessità di formazione di liquidità internazionale e si decide conseguentemente se attivare, ed in che misura, D.S.P. (circa 9,5 miliardi di dollari nel triennio 1970-72) e secondo quali ammontari distribuirli tra i partners. I diritti non sono utilizzabili direttamente per finanziare transazioni internazionali, ma sono trasferibili da paese a paese a fronte di determinate valute convertibili. Se in tal modo si sono poste le basi per creare la liquidità necessaria allo sviluppo delle relazioni economiche internazionali - indipendentemente dall'arbitrio dei produttori d'oro o dei detentori di moneta di riserva - non si deve trascurare che il sistema è al vaglio della prova. In prospettiva la fiducia in questi nuovi strumenti di liquidità, che sono venuti modificando la struttura portante del sistema (collegata non più solo a moneta merce, direttamente o indirettamente, ma ad una moneta legale creata in virtù di accordi internazionali), può essere o no mantenuta nella misura in cui tutto il sistema riacquisterà un più preciso ordine ed una più evidente coerenza. Che in esso infatti si sia manifestato un processo involutivo più che evolutivo lo si riscontra richiamando i mutamenti 11 che si sono verificati « al di fuori » del FMI: dall'iniziale costituzione del pool dell'oro - per regolarne il mercato e non avvantaggiare senza limitazioni i bisogni del tesoreggiamento e della speculazione privati, e limitare possibilmente le conversioni in oro nei rapporti tra le banche centrali - all'adozione nel 1968 del two tier system; dagli Accordi di Basilea (1961) per una intensa reciproca collaborazione fra le banche centrali europee, al Club dei dieci e agli Accordi Generali di Prestito per cui prestano le loro valute al FMI se esso si trovasse nella necessità di procurarsi ulteriori fondi per finanziare un rilevante prelevamento (accordi, come è noto, né automatici né sufficientemente flessibili, visto che ciascuno mantiene il diritto di decidere se e in che misura concedere il prestito), per finire con l'estesa e complessa rete di swaps instaurata tra banche centrali. 10 L. A. Whittome, Il Fondo Monetario Internazionale e il sistema monetario mondiale, in «Bancaria», n. 7, 1970. 11 Cfr. M. Casari, Il problema della «adeguatezza» delle riserve monetarie nelle attuali condizioni, in Scritti in onore di Giordano dell'Amore, Giuffrè, 1969. 49
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