Franco Bosello Dal punto di vista dei rapporti con l'esterno, l'esportazione netta dei beni e servizi, che nel primo trimestre del 1971 era risultata dell'ordine di 4,2 miliardi di dollari, si era praticamente annullata nel secondo trimestre. Ciò aveva creato preoccupazioni - all'interno come all'esterno degli USA - per un ulteriore deterioramento della bilancia dei pagamenti già cronicamente deficitaria stante l'ingente e costante deflusso di capitali. Per la prima volta dal secolo scorso la bilancia commerciale aveva segnato, nel primo semestre 1971, complessivamente un deficit. La decisione di non garantire, sia pure temporaneamente, la convertibilità aurea del dollaro, se costituì la causa immediata della messa in crisi del sistema monetario internazionale, non ne costituì certo la causa più profonda. Sotto questo profilo si può considerare, anzi, più come conseguenza che come causa del complesso di ragioni che hanno indotto il sistema nato a Bretton Woods, con l'istituzione del Fondo Monetario Internazionale, ai limiti di rottura. La radicalità della crisi è confermata peraltro, sia pure indirettamente, dai successivi risultati conseguiti - dopo le decisioni americane di ferragosto ed in seguito a ripetuti incontri internazionali - con l'accordo internazionale di Washington (15 dic. 1971). Da un lato, esso sanzionò la svalutazione del dollaro rispetto all'oro del 7,89%, un generale riallinean1ento delle parità monetarie delle principali monete e un ampliamento delle bande di oscillazione dei tassi di cambio attorno alla parità dal precedente + 1 % al + 2,25%; ma d'altro lato non fornì alcuna decisione relativa ad una generale riforma del sistema internazionale: significativamente il dollaro è rimasto inconvertibile e si è ulteriormente svalutato di un 10%; l'accordo valutario, inoltre, concordato allo Smithsonian Institute di Washington è progressivamente venuto meno, fino alla sua totale recente vanificazione. Per comprendere dunque le ragioni di fondo della crisi in atto nel sistema monetario internazionale è forse il caso di risalire al « sistema» scaturito dagli accordi di Bretton Woods. 2. Il sistema scaturito nel 1944 a Bretton Woods risultò, come è noto, dal contributo sostanziale di due « autorità » in campo economico: Keynes e White 1 . Al di là degli aspetti meramente tecnici che ne fanno una istituzione per così dire « barocca » 2 è forse opportuno ~ Cfr. R. F. Harrod, La vita di J. M. Keynes, Einaudi, 1965 (tit. orig., The Life of J. M. Keynes, Macmillan, London, 1951). R. Mossé, I problemi monetari internazionali, Milano, 1970 (tit. orig. Les problémes monétaires internationaux, Paris, 1969). 2 Cfr. Hirsch, La moneta internazionale, Feltrinelli, 1969 (tit. orig., Money international, 1967). 42
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