Bruno Visentini ciale, ad eccezione dell'attribuzione di una so1nma insufficiente per l'adeguamento delle strutture del porto co1nn1.erciale. Né si trova di più nei disegni di legge di iniziativa parlamentare e nelle relazioni di m.inoranza. Ciò dimostra, anche in questo caso, la difficoltà di uscire dalle affermaz.ioni generiche e di operare concretamente. E in effetti l'argomento è di estrema difficoltà; né io a mia volta ho da offrire la soluzione. Tuttavia occorre fare uno sforzo per individuare le possibili soluzioni. Anzitutto è necessario che non ci siano altre fughe da Venezia e che le attività economiche che ancora vi sono, siano incentivate a rimanervi. Una disposizione in questo senso è possibile. In secondo luogo è altrettanto chiaro che non si può pensare di insediare nella città insulare grandi industrie. Purtroppo l'arsenale è chiuso e i Cantieri Breda, che potevano installarsi nell'antico arsenale, si sono invece installati circa quarant'anni fa a ll1arghera. Ma qualche cosa sarebbe forse possibile fare. Anche medie industrie in settori puliti potrebbero essere chiamate o richiamate a Venezia, una volta che vengano meno i danni delle acque alte. Inoltre Venezia potrebbe essere particolarmente adatta ad ospitare centri di preparazione del personale e centri di dimostrazioni alla clientela per alcune imprese italiane e forse anche estere che hanno questa necessità, ad ospitare servizi o uffici speciali che possano essere distaccati dai grandi centri direzionali, nonché istituzioni pubbliche, culturali, scientifiche e di insegnamento, italiane e straniere. Ricordo, fra le poche cose positive avvenute negli ultimi anni, l'insediamento del Laboratorio per lo studio delle grandi n1asse, al quale potrebbe fare utilmente seguito un centro, nazionale o internazionale, per lo studio degli inquinamenti, e ricordo il recente insediamento del centro di studi gern1anico. Certamente muoversi in questo senso è ;nolto difficile, anche perché è necessaria una molteplicità di iniziative. Inoltre a Venezia dovrebbero trovare insediamento nuove facoltà universitarie e collegi universitari, facoltà che sono invece andate a Verona, a Feltre e persino a Preganziol. È avvenuto infatti l'inverso: l'Università di Venezia ha collocato a Preganziol, a quattro chilo1netri da Treviso, la propria facoltà di urbanistica. Anche per perseguire le finalità che ho sinteticamente indicato, sarebbe assai utile un organismo che assumesse tutte le competenze per gli interventi per Venezia e che, prevedendo la legge certi incentivi, individuasse e sollecitasse, con competenza, intelligenza, pazienza e tenacia,. i casi di possibili insediamenti a Venezia. Né a tale riguardo sarebbe opportuno affidare la competenza alla Regione: sia perché le altre città del Veneto possono essere in confiitto di interesse con Venezia insulare, con tutte le relative preoccupazioni elettorali dei loro rappre38
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