Nord e Sud - anno XX - n. 160 - aprile 1973

Cronache parlamentari I d'oro, anche dopo che i domini d'oltre mare si erano andati sempre più riducendo; e vennero meno anche i nuovi traffici con l'Europa che negli ultimi secoli, dopo la caduta della ,naggior parte dell'impero coloniale, Venezia era riuscita a creare, da un lato appoggiandosi al Portogallo, e da un altro lato vendendo a tutta l'Europa i suoi prodotti di lusso, vetri, merletti, velluti, sete, cuoi dorati, tessuti, oggetti preziosi, legni scolpiti. Fra il 1797 e il 1815 si succedevano la do1ninazione francese, la dominazione austriaca, poi di nuovo quella francese e poi ancora di nuovo quella austriaca. Gli anni fra il 1797 e il 1815 furono per Venezia anni di precipitosa decadenza e grande miseria e grandi furono le sofferenze della popolazione. Vi sono alcune bellissime pagine del Presidente des Brosses che descrivono la solida vitalità di San Marco e delle zone circostanti verso la meta del XVIII secolo, e la descrivono assai meglio dei dipinti di feste e cerimonie veneziane del Guardi, di Canaletto o di Giandomenico Tiepolo, che hanno spesso un senso di festività carnevalesca. E vi sono nelle memorie di Lorenzo Da Ponte due righe stupende, non più di due righe, che esprimono il senso di dram1natica e squallida desolazione nell'entrare in Piazza San Marco dall'arco delt'orologio nei primi 1nesi del 1798 poco dopo che gli austriaci avevano sostituito i francesi. Con lo stabilizzarsi della dominazione austriaca dopo il congresso di Vienna la vita economica veneziana n1ogliorò, anche per alcune iniziative econo1niche prese. Ed ebbe inizio il tentativo di dare a Venezia una funzione veneta e di farne il centro del retroterra veneto. La costruzione del ponte ferroviario sulla laguna, come parte finale della Milano-Venezia, venne concepita e salutata in questi termini e fu definita allora il sùnbolo e lo strumento di Venezia inserita nel Lombardo-Veneto. Ma non sara privo di interesse ricordare, soprattutto per noi repubblicani che all'inizio del 1841, poco prima che i lavori per il ponte fossero iniziati, Carlo Cattaneo. dalle pagine del Politecnico ammoniva che si dovesse « far punto per ora a Mestre » e « sospendere e vietare, in ogni modo, ogni prematuro tentativo d'opere in laguna». Con l'unione all'Italia, Venezia partecipò alle vicende della econo1nia italiana e quindi alle crisi che tormentarono l'economia italiana negli ultimi decenni del secolo scorso (e che furono particolarmente gravi nel Veneto, area agricola economicamente depressa) e alla ripresa econo111,icadell'inizio di questo secolo. Per quanto riguarda i suoi particolari problemi, Venezia ritrovò, ad un livello di vita medio, un certo equilibrio, con il turis1110 che rappresentò il fatto nuovo e importante e che all_oraera un turismo ricco che dava alla città, anche indirettamente con gli acquisti dei turisti, un buon 31

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