Cronache parlamentari turpata; e ci fanno cornprendere quanta bellezza e quante opere d'arte sono state distrutte e quali valori sono andati irrimediabilmente perduti nella degradazione e nelle brutture di ciò che l'ignoranza e l'improvvisazione hanno fatto dei Bottenighi, ribattezzati Porto Marghera dal nome del vecchio forte, di Mestre, di piazzale Roma e delle zone connesse. Vero è che la tecnica moderna ci offre un nuovo e singolare modo di vedere Venezia e la sua bellezza: la veduta che di essa possiamo avere dal cielo, arrivando o partendo con l'aeroplano. Tuttavia anche la veduta dall'alto risulta deturpata e rende ancora più evidente la violenza distruttiva che si è abbattuta su Venezia. Lungi dall'ammirare la « pietra preziosa incastonata nel niare d'argento », secondo l'immagine che nel Riccardo Il Shakespeare dava dell'Inghilterra e che sarebbe stata ben più adatta per Venezia, noi vediamo la cortina delle ciminiere e dei depositi di petrolio, e vedian10 i fuochi e i fumi che da Marghera si levano per diffondersi sulla laguna e abbattersi sulla città: e in n1odo ancora più evidente vedianzo il male che distrugge Venezia. Infatti, il problema fonda1nentale di Venezia e della laguna, soprattutto sotto il profilo della distruzione fisica n1a anche per rnolti aspetti del decadi1nento economico, porta il no,ne di Marghera e delle zone industriali. Questo problenia a sua volta si inserisce in una vicenda storica che nei suoi termini più recenti risale al fatale 12 111.aggio 1797 che vide la fine della Serenissinia e al successivo martedì 16 maggio che con l'ingresso dei cinquemila soldati napoleonici vide per la prima volta nel_la storia truppe straniere a San Marco; e che nei suoi termini più lontani risale alla fine del XV secolo e al XV I, che videro, dopo la circumnavigazione detl'Africa e dopo la scoperta dell'America, il progressivo trasferimento della vita econoniica dal Meditarraneo all'Atlantico, e che videro il formarsi e il consolidarsi delle grandi potenze, l'Inghilterra e soprattutto, per quanto i,:,-teressa Venezia, la Spagna, là Francia, l'impero asburgico e l'impero ottomano. Nel corso dei mille anni della loro storia i veneziani crearono verso il mare opere a protezione della loro città e della laguna. Non si trattava soltanto di una difesa contro gli invasori, i corsari, i genovesi e i turchi. Si trattava anzitutto di una difesa contro il mare. Circa cinquant'anni or sono gli interessi, l'affaris1no, l'i111.provvisazione, l'ignoranza e l'inzprevidenza portarono, sulla base di un primo provvediniento del 1917, notevolmente esteso con successivi provvedimenti del 1919, del 1920 e soprattutto del 1923, alla creazione di un porto e di una zona industriale sulla lagu_na. È chiaro che un nuovo grande porto industriale avrebbe dovuto trovare la sua localizzazione 27
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