Mezzogiorno: le difficili scelte del 1973 , b) gli abitanti delle zone povere hanno minori occasioni e possibilità di investire in beni reali; all'arricchimento della zona ricca . conseguente al fatto che sono numerosi coloro che finanziano con debiti la proprietà di beni reali, contribuisce in parte la zona povera dove sono invece numerosi coloro che non saprebbero come investire il loro risparmio all'infuori dei depositi a risparmio e dei titoli pubblici; e) nella zona povera sono relativamente più numerosi i sottoccupati, i disoccupati e le persone i cui redditi non sono legati al valore della moneta e che vedono diminuito dall'aumento dei prezzi· il loro potere di acquisto. La ripresa, in quanto collegata con preoccupanti aumenti di prezzi e in quanto può non determjnare, nell'attuale meccanismo di distribuzione del reddito nazionale, un aumento di posti di lavoro nelle regioni meridionali, potrebbe quindi non solo non dar luogo a una riduzione del divario Nord Sud, ma anzi determinarne un aumento se opportune politiche non venissero adottate nel corso appunto di quel 1973 che è oggetto del nostro esame. In questa azione volta ad ottenere che la ripresa non si risolva in una intensificazione del capitale produttivo del Centro Nord ma dia luogo anche e soprattutto a una estensione al Sud assume un posto importante l'incentivazione dell'imprenditorialità privata. Si è detto prima che delle molte direzioni in cui si è svolta l'azione pubblica nel Mezzogiorno quella nella quale si è meno progredito è quella diretta a suscitare l'impianto di medie e di piccole imprese; ora non va mai dimenticato che non si può contare in questo campo su un vasto intervento dell'impresa a partecipazione statale come supplente dell'iniziativa privata. Diverse sono le ragioni di questo stato di cose: a) non si può immaginare di eliminare il divario con un tipo di sviluppo in cui l'imprenditorialità privata esistente in Italia, che è molto più estesa di quella pubblica, sia in prevalenza riservata al Centro Nord; b) una diffusa industrializzazione in un'area che accoglie oltre un terzo della popolazione del Paese e oltre metà del suo incremento di forza di lavoro richiede una disponibilità di capitale che è enormemente superiore a quella che l'azione pubblica, premuta da tante richieste, può ragionevolmente destinarvi; e) le unità di produzione di piccola e di media dimensione non possono essere create ed economicamente gestite dai grandi 19 -
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==