Girolamo Cotroneo democratici potrebbero ritrovarsi; lo dimostrerebbe una certa riluttanza da parte dello stesso Croce verso la « scienza della politica», verso i programmi pratici, verso l'empiria immediata. Così, egli avrebbe lasciato una fondazione filosofica :del liberalismo, trascurando la teoria empirica di esso: l'ambizioso progetto di Matteucci sarebbe quello di coprire questo spazio vuoto, di passare dalla fondazione metafisica del fine (la Jibertà) « a un'analisi empirica dei mezzi per costruire la società liberale ». Insomma, fondare una teoria empirica del liberalismo, pur mantenendo fermi i capisaldi etici e antiutilitaristici della filosofia crociana; la quale non sarebbe riuscita a uscire dalla dimensione immanentistica, « proprio per la sua disattenzione nei confronti della scienza della politica, che con il costituzionalismo ci insegna i modi concreti con cui limitare il potere e quindi consentire la libertà, e delle scienze sociali, le quali ci possono far conoscere meglio il presente e aiutarci a progettare in chiave liberale lo sviluppo economico e sociale ». Si tratterebbe quindi di una sorta di « sintesi a priori », dove il liberalismo (crociano) presterebbe la forma pura, ·mentre il costituzionalismo e le scienze sociali offrirebbero il contenuto empirico: « Proprio nel concetto trascendentale di libertà, - scrive infatti Matteucci - che non si identifica con i suoi concreti contenuti storicamente finiti, c'è la possibilità di intendere la libertà, e quindi il liberalismo, come possibile risposta a sfida. Ma, per conoscere i problemi del proprio tempo e non restare nella tautologia dell'universalità, sono indispensabili le scienze che studiano l'uomo, dalla biologia alla psicoanalisi, dalla psicologia àlla sociologia; in altri termini bisogna costruire, sulla base delle scienze, una nuova antropologia filosofica che eviti i pericoli di un astratto soggettivismo. Solo così si potrà mettere a raffronto l'individuo empirico esistente con la sua possibile universalità ». Sulla legittimità di questo progetto non avanzeremo, in linea di principio, nessuna riserva: anche se nella ricerca volta a ritrovare gli aspetti « liberali » che presentano le dottrine sociali contemporanee - dalla sociologia statunitense di sinistra, alla teoria critica di Adorno e Horkheimer, alle recenti conclusioni di Habermas, alla psicoanalisi, e talora allo stesso marxismo - Matteucci sembra mosso soprattutto dall'intenzione di volere recuperare al liberalismo tutte le tendenze culturali del nostro tempo, che a volte egli « ammorbidisce » in un contesto che, per la verità, non sempre ci nesce trovare attinente allo spirito di quelle dottrine. Ma, come 10
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