Il liberalismo con1e risposta a sfida I virebbe soltanto quella civile. Ma non sta certo a noi rispondere a nome di Matteucci. Tuttavia l'osservazione di Bobbio contiene la sua parte di verità: perché ove si voglia veramente lo sviluppo delle libertà civili, occorre mettere in atto quello che lo Hegel, negli scritti jenensi, chiamava « l'addomesticamento della bestia selvaggia », cioè il controllo dell'economia, la quale, pur di mantenere la propria libertà (quella cioè dei detentori del potere economico) sarebbe sempre disposta a sopprimere tutte le altre. Matteucci nel suo discorso sul liberalismo non ha indicato un modello di sviluppo economico: a nostro avviso, l'omissione non è casuale, ma rivela una preoccupazione di fondo, sulla quale pure Bobbio è chiamato a riflettere. Il rischio è quello che per limitare la libertà economica non si finisca con il sopprimere le al tre libertà, quelle civili: era questa, in fondo, la preoccupazione che muoveva Croce, come del resto avremo modo di vedere più avanti. L'esempio del marxismo, dello sviluppo storico del marxismo, è veramente significativo: per impedire il prevalere delle libertà economiche, ha finito con il sopprimere, là dove si è storicamente realizzato, le libertà civili. Insomma, il pericolo è quello di cadere da un opposto all'altro: lasciare che la « bestia selvaggia » si sfreni, è un pericolo per le libertà civili uguale e contrario a quello di volerla « addomesticare » con un atto di imperio, come appunto dimostrano i paesi comunisti (dove della tensione verso l'eguaglianza fa le spese la libertà). Il baratro dunque sta da una parte come dall'altra, non da una parte sola: e questo, a nostro avviso, spiegherebbe sia la cautela di Matteucci, che la riserva di Bobbio; il problema è quello di tentare una mediazione, come del resto tentano le forze politiche piu moderne del nostro paese che, superati i vecchi schemi dell'assoluto liberalismo, e quelli altrettanto vecchi del collettivismo forzato, sostengono le nuove forme della programmazione economica. Ma questo sarebbe tutto un altro discorso. Ritorniamo pertanto a Matteucci, tenendo presente che quanto abbiamo detto finora è strettamente collegato al teina centrale da lui portato avanti, come del resto avremo presto modo di vedere. Nel suo -esame dei pensiero liberale classico e in particolare di quello del Croce, visto come il punto di arrivo di tutta la tradizion~ liberale europea, Matteucci ha rilevato .come il liberalismo italiano si può dire abbia avuto « più retori che tecnici ». In poche parole, Croce avrebbe dato una definizione « troppo larga » del liberalismo. considerandolo una sorta di preideologia nella quale tutti partiti 9
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