Nord e Sud - anno XX - n. 160 - aprile 1973

Giulio Leone Una serie di importantissilne azioni collaterali occorre, infine, che presieda all'ammodernamento delle strutture fondiarie cd imprenditive. Oziosa sembra essere, a questo proposito, l'alternativa, mai posta, eppur paventata, di una modifica nella politica dei prezzi. Un regime di eccezionale intervento riformatore non si regge senza un regi1ne di protezione del reddito, per il periodo, non certo breve, in cui i traguardi dell'assetto si conseguono. Occorrerà piuttosto guardare al come alcuni particolari strumenti, e rivolgo il mio pensiero alle integrazioni, pervengono all'agricoltore; certi meccanismi, a costo di diventare più empirici, e di correre magari altri rischi, ma questa volta a beneficio soltanto dei produttori primari, vanno modificati in un'ottica di aderenza i1nmediata alla produzione aziendale. Sarà necessario, forse, inoltre, riconsiderare alcuni rapporti di prezzi, sfavorevoli a determinati indirizzi che si stanno per prendere e riesaminare alcuni accordi commerciali con paesi esteri: mi riferisco, in ispecie, alle importazioni di cereali foraggeri e ad alcuni interscambi collegati al collocamento delle produzioni agrun1icole. E qui cade anche un opportuno richiamo ad una necessaria solerzia che occorre da parte della Comunità per mettere in atto il Programma di riconversione agrumaria, di cui si. attende, finalmente, soltanto la pubblicazione; e, pare più lontano nel tempo, di adottare la normativa per gli incentivi della produzione carnea, in applicazione del principio stabilito dall'art. 10 delle Direttive per le Strutture. Che non dovrebbe essere, si badi bene, il progetto già distribuito per la normativa essenzialmente diretto alla conversione degli allevai:nenti di latifere all'alternativa carnea, ma qualcosa che si attagli di più a quel che si sta predisponendo, al Nord con azioni regionali, ed al Sud con un Progetto Speciale nel quadro di quelli previsti dalla legislazione per il Mezzogiorno, per lo sviluppo della linea vacca-vitello e per la fase di allevamento e di ingrasso, agricolo e non jndustriale, del vitello. L'azione per la .correzione dei mercati agricoli resta, sullo sfondo di ogni prospettiva, come il più determinante ed auspicato. Questa non verrà certo per spontaneo moto delle categorie extragricole ed è molto dubbio che vi possa influire anche una approfondita legislazione, peraltro difficile a concepire. Non si instaura, questa correzione, se non con un rafforzamento veramente sostanziale del potere contrattuale degli agr~coltori, che deve innanzi tutto sorgere dalla loro convinzione e dalla loro volontà organizzativa. Il sistema del credito a basso tasso, ma con sicura garanzia, e quindi con rischio determinato dei .beneficiari, può certo dare un forte contributo a questo potere; e gli impianti di lavo106

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