CRONACHE E MEMORIE La politica estera dell'Italia fra le due guerre (I) di Vittorio Barbati La politica estera prefascista Alla Conferenza della pace, nel 1919, l'Italia non ottenne tutto ciò che aveva sperato di ottenere con il suo intervento in guerra a fianco dell'Intesa. Ebbe la frontiera del Brennero, importante soprattutto sotto il profilo strategico, ed ebbe Trieste e l'Istria. Ma non vide soddisfatte né le sue più ampie aspirazioni adriatiche, né le sue speranze di espansione coloniale 1 • Con ogni probabilità, sul trattamento che l'Italia ricevette in quell'occasione, influirono, più che la maggiore o minore abilità dei suoi negoziatori, i rapporti di forza che si erano stabiliti fra le nazioni vincitrici. Nonostante i nobili ideali di cui si ammantò, la Conferenza della pace fu essenzialmente la sede di nuova spartizione dell'Europa e del mondo in zone d'influenza. In tale contesto, pur essendo stata nominal1nente inclusa fra i cosiddetti « Grandi », l'Italia fu trattata per ciò che effettivamente era: una media potenza con mo.lte limitazioni. Inoltre, le aspirazioni italiane, nella maggior parte dei casi, non concordavano con gli obiettivi degli altri vincitori. Nel complesso sistema di pesi e contrappesi con il quale questi ultimi intendevano colmare il vuoto di potenza lasciato dal crollo degli Irnperi Centrali, un'eventuale espansione italiana, orientata verso l'Europa danubiana e balcanica, avrebbe potuto introdurre delle incognite pericolose per tutto il sistema. Ipotesi, questa, che non poteva certo riuscire gradita agli Alleati. Agli occhi dei francesi, la Germania, pur vinta e prostrata, continuava a rappresentare il pericolo numero uno. Ed essi, coscienti della loro inferiorità demografica ed industriale, ritenevano di poter equili- ·l Con il Patto di Londra del 26 aprile 1915, che aveva costituito la premessa dell'entrata in guerra dell'Italia a fianco dell'Intesa, erano stati promessi all'Italia « equi compensi» nel caso che l'Inghilterra e la Francia avessero accresciuto i loro domini coloniali. In base a questo accordo, i rappresentanti italiani chiesero l'attribuzione di un « mandato» sul Togo, ma la richiesta non fu accettata.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==