Argomenti Almeno in origine, le imprese pubbliche furono concepite come uno strumento di salvataggio da adoperare nei momenti di crisi dell'economia. Così avvenne nella crisi del 1929-30, quando dall'operazione di salvataggio del sistema bancario italiano nacquero prima l'IMI e poi l'IRI e si inaugurò il sistema delle partecipazioni statali. Lo stesso carattere di casualità e di emergenza accompagna i successivi interventi nel settore delle imprese pubbliche, finché intorno al 1950 il loro sviluppo assume una matrice diversa. Le operazioni di salvataggio rimangono un aspetto dell'intervento pubblico diretto nell'economia, ma su di esse prende il sopravvento lo sviluppo autonomo di attività nuove che assumono una importanza cruciale per lo sviluppo del paese. È l'epoca in cui si crea in Italia ad opera delle imprese pubbliche una siderurgia moderna, si sfruttano nuove fonti di energia, si crea una rete auto~ stradale. NelJo s,tesso tempo i settori di intervento delle imprese si ampliano e lentamente con l'acquisto di numerosi pacchetti azionari esse si sostituiscono a un gran numero di imprese private disposte ad abbandonare la scena. Si giunge così alla situazione attuale in cui le imprese pubbliche presentano una notevole varietà di tipi e di forme, comprendendo: 1) enti di gestione delle partecipazioni statali, che gestiscono le imprese di cui lo stato si è assicurato soltanto una partecipazione azionaria e che pertanto condivide con azionisti privati; 2) imprese di proprietà interamente statale: che possono emettere obbligazioni ma non azioni, tra cui l'ENEL; 3) imprese che pur rimanendo al di fuori del sistema delle partecipazioni statali, conoscono un consistente impegno pubblico, come il gruppo Montedison - Snia Viscosa; 4) la nuova società finanzi.aria per interventi di salvataggio, e cioè la GEPI; 5) società finanziarie miste che gestiscono capitali pubblici e privati; 6) istituti di credito industriale di carattere pubblico tra cui l'IMI e la Mediobanca. In particolare, le imprese a partei::ipazione statale rappresentano ormai un settore determinante della vita economica del paese. Qualché cifra aiuta a comprendere il loro peso: nel 1971 esse hanno presentato un fatturato di 7.000 miliardi, una esportazione di circa 1.000 miliardi, una occupazione di circa 500.000 addetti e i loro investimenti fissi lordi hanno raggiunto il 47 per cento degli investimenti totali fatti in Italia. 87
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