Regioni e finanziarie regionali e politico ad un tempo. Infine, posto che si rilevasse l'incompatibilità tra Finanziaria Meridionale e finanziarie delle Regioni meridionali, ci si dovrebbe domandare se sia da escludere anche la necessità o l'opportunità delle finanziarie delle Regioni non meridionali. Questi sono, a nostro avviso, i termini entro i quali, dal punto di vista sociale, economico e politico, va inquadrato il problema delle finaziarie regionali di sviluppo. Ad esso si dovrà dare soluzione esaminando ed approfondendo, nelle sedi competenti, gli aspetti più significativi della crisi da noi appena accennata, indagando, col massimo rigore, intorno a ciascuno dei fattori determinanti della crisi stessa e, infine, ·studiando le soluzioni più idonee per uscirne, soprattutto con riferimento al lungo periodo. Per parte nostra, ci sia consentito di avanzare qualche dubbio in ordine alla rispondenza della Finanziaria Meridionale alle necessità del Mezzogiorno in generale e delle imprese medie e piccole operanti sul suo territorio in particolare. Le nostre perplessità muovono dalla considerazione di fondo che forse ancora non si è del tutto compreso che nella rinascita effettiva del Mezzogiorno si può sperare solo a condizione che si faccia, se non totale, prevalente e determinante affidamento sulle autonomie locali, politiche, ma soprattutto economiche. In verità, vi sono, nell'economia di una regione, realtà produttive numerose e spesso estremamente diverse tra loro, che non possono essere seguite e sostenute con gli stessi metodi e con provvedimenti analoghi. Talune attività tipiche, con una produzione valida e tradizionalmente affermata, ma prive di adeguata assistenza finanziaria e com~ merciale, soccombono spesso per le modificazioni che intervengono nelle correnti di traffico e nell'andamento degli scambi. Esse costituiscono in certi casi, come per l'artigianato artistico, un patrimonio culturale e civile oltre che economico da tutelare con ogni mezzo a disposizione ... A questi problemi che riguardano l'industria e l'artigianato, si aggiungono quelli che si riferiscono all'agricoltura, al turismo, alla distribuzione e ai servizi in genere 1 • 7 Cfr. E. Vellecco, Economia e Regioni. In « Nord e Sud». Gennaio 1971. 133, il quale, nel dimostrare la necessità che allo sviluppo economico venga data una impronta «regionale», avverte che le « economie regionali» devono intendersi come « economie aperte e come tali destinate ad una .intensificazione degli scambi con le aree esterne», nazionali e comunitarie e sottolinea, altresì, molto opportunamente, trovandoci d'accordo con lui, che, in questa visione regionalistica dello sviluppo economico, ovviamente, non si potrà « pretendere di .sostenere attività e settori produttivi che si rivelassero inefficienti e largamente superati nel quadro dell'economia generale del paese». 61
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