Editoriale per il frontismo manifestata dai socialisti emiliani (demartiniani, et dicono, e non manciniani); e proprio all'indomani della seconda riunione, a 1nettere in dubbio che ce ne possa essere una -terza, sono sopravvenute le notizie di Pavia. Ma queste ultime coinvolgono, oltre i socialisti, anche i socialdemocratici e indirettamente un repubblicano: gli uni, entrati nella nuova amministrazione con i socialisti ed i cornunisti, l'altro che si è limitato a votare per la delibera relativa q,lla elezione dei nuovi assessori socialisti e socialdemocratici. Così che la DC, estromessa dalla amminisltrazione di Pavia, ha fatto sapere che la ripresa degli incontri con i responsabili per gli enti locali degli altri partiti di centro-sinistra è subordinata alla revisione dell'atteggiamento che essi hanno adottato a Pavia; ed i socialisti hanno preannunciata una missione a Pavia del vicesegretario del partito e del responsabile per gli enti locali: si vorrebbe indurre il sindaco lombardiano a din1ettersi. Ma nel frattempo i due socialdemocratici diventati assessori si sono dimessi dal partito che li aveva richiamati alla sua linea. A questo punto, però, non sia,no di fronte soltanto alle scelte sconcertanti del PSI, che, secondo valutazioni dell'on. Preti, in circa 150 fra comuni e province avrebbe preferito l'alleanza con il PCI quando era pur possibile formare una maggioranza di centro-sinistra; e'è anche in rrJ.Olticomuni e in talune province una insofferenza nei confronti della DC che induce i socialisti a formare maggioranze con i comunisti. Non solo: tal'e insofferenza sollecita anche dissidenze dalla linea nazionale di comportamento fra gli stessi socialde1nocratici e magari fra i repubblicani. E se è vero che i comunisti sono molto condiscendenti nell'offrire congrue remunerazioni per queste dissidenze> è anche vero che i democristiani sono di solito molto prepotenti: non disposti, cioè, a riconoscere ai loro alleati lo spazio politico (e, se si vuole, di sottogoverno) che, sia pure senza maggiorazioni, è doveroso concedere a forze che sono determinanti per la durata delle amrninistrazioni e che comunque non vogliono essere umiliate, degradate a funzioni di stampelle. Così come è pur vero che molto raramente i democristiani hanno fatto parlare di sé com.e di amministratori integerrimi. D'altra parte, se da queste considerazioni si può ricavare per i socialisti un'attenuante, resta il fatto che le scelte dei socialisti nei comuni, nelle province, nelle regioni contribuiscono ad eccitare uno stato d'animo ·antisocialista che si è diffuso e si diffonde nella base democristiana, fra i quadri intermedi della DC, e fa sentire il suo peso nella vigilia del congresso. Sono sen1pre più numerosi i democristiani 4
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==