REGIONI Regioni e finanziarie regionali di Gaetano Ruello ed Ernesto Sparano Gli studi riguardanti, in generale, le società finanziarie di sviluppo risultano avviati da tempo e può ritenersi, in verità, che, sul piano istituzionale, non ci siano sufficienti motivi di approfondire il dibattito, essendo abbastanza definiti i compiti e il tipo di strutèura che si addicono ad una finanziaria, vuoi pubblica, vuoi privata. Ma non ci pare che il dibattito sia stato efficacemente svolto intorno ai punti diremmo più qualificanti di quella particolare categoria di questi enti, rappresentata dalle cosiddette finanziarie regionali di sviluppo, il cui tema, a nostro avviso, pone fondamentalmente due ordini di problemi: il primo, di natura politico-economica, attinente al perché di questi enti, il secondo, di natura squisitamente tecnica, concernente, da una parte, le condizioni di legittimità formale, ossia normativa, per la loro costituzione e, dall'altra, la definizione della dimensione che tali enti dovranno assumere. Crisi della piccola e media industria. - Progrqmmazione. - Finanziarie regionali di sviluppo. - Sotto il primo riguardo, senza dilungarci in digressioni accademiche e con la consapevolezza di non affermare grosse novità, riteniamo che si debba prendere l'avvio da un dato che ci sembra indiscutibile; e cioè dal fatto che i mali tradizionali di cui ha sofferto sempre la struttura socio-economica italiana, ossia gli squilibri settoriali e territoriali, risultano aggravati, in quest'ultimo periodo, soprattutto perché il paese è chiamato ad adempiere, in termini sempre più pressanti, agli impegni comunitari. La presenza dell'Italia nel MEC ed il conseguente allargamento dei mercati hanno messo in luce, ormai in termini indiscutibili, che il problema fondamentale, assolutamente prioritario, che dovrà risolvere la società italiana negli anni '70 è il superamento degli antichi ed attuali squilibri. Il disordinato sviluppo economico degli anni a noi più vicini - è anche questo un dato, a nostro parere, indiscutibile - è stato caratterizzato da taluni macroscopici errori, quali soprattutto la mancanza 54
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