Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

GIORNALE A PIU' VOCI Adriatico: una difesa dall' inquinamento A Venezia, nella sede dell'Istituto di Geografia di Ca' Foscari, messo a disposizione per l'occasione da Calogero Muscarà, si sono conclusi i. lavori delle sezioni Triestina e Fiumana delle associazioni italiana e jugoslava di diritto ·marittimo. Si è trattato dell'ultimo di una serie di incontri dedicati al tema « Prevenzione e controllo degli inquinamenti da idrocarburi nell'alto Adriatico». Le due delegazioni erano guidate rispettivamente dai professori Florio dell'Università di Venezia e Brajkovic dell'Università di Zagabria. Sono intervenuti numerosi studiosi di diritto e di altre scienze attinenti l'inquinamento assieme a personalità interessate all'argomento. Dall'esame della materia compiuto durante le riunioni effettuate negli anni dal 1968 al 1972 era emersa l'opportunità di unificare le norme penali sull'inquinamento, le disposizioni di diritto civile sul risarcimento e sulle assicurazioni, la esigenza di adottare nuove misure per la prevenzione dell'urto di navi e una disciplina unitaria della navigazione da diporto. In breve si era ravvisata la necessità di giungere ad una unificazione di tutte le norme riguardanti le attività connesse al trasporto marittimo, nonché allo scarico ed alla sicurezza dei depositi di idrocarburi, sia per l'adozione di misure preventive che per le forme di collaborazione in caso di sinistri, e di istituire zone di controllo per quanto attiene l'esecuzione delle norme e delle misure coercitive. A Venezia si è constatato che solo una collaborazione tra i governi interessati potrà portare, dapprima, ad una normativa comune sui più gravi temi indicati, ed in seguito ad una convenzione bilaterale tendente a creare un regime unitario che eviti ogni a_buso nell'utilizzazione del Mare Adriatico. Si è stabilito perciò di sottoporre all'attenzione dei due governi un documento contenente i principali punti su cui si è riscontrato il pieno consenso delle parti. In primo luogo si è constatata l'arretratezza dello stato delle carte naua tiche, alcune delle quali risalgono al tempo dell'impero austro-ungarico, e pertanto si è formulato l'invito a sviluppare e coordinare sempre meglio l'attività dei rispettivi istituti idrografici affinché effettuino nuove rilevazioni dei fondali dell'Adriatico. Inoltre si è ritenuto necessario il raggiungimento di un accordo sul simbolismo delle carte nautiche e sui sistemi tecnici da adottare per quanto riguarda gli scandagli. e la rilevazione del punto nave. Per prevenire incidenti del tipo di quello che avvenne al largo della Cornovaglia alla petroliera Torrey Canyon, che in _unmare chiuso come l'Adriatico potrebbero ~aggiungere le dimensioni di una vera e propria catastrofe ecologica, si raccomanda di istituire, almeno nel ·golfo di Trieste, rotte obbligate 37

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==