Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

' I Cronache parlamentari alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli, non per fare da stampella alle attività agricolo-alimentari di un ente di gestione delle partecipazioni statali. E comunque, onevoli colleghi, perché sollecitare dall'EFIM un. programma per il settore agricolo-alimentare? Le iniziative dell' EFIM in materia non hanno dato luogo a risultati ;confortanti e costituiscono duplicati di analoghe iniziative che fanno capo ad un altro gruppo delle partecipazioni statali: la SME finanziaria. Si pensi alla più rilevante iniziativa dell'EFIM nel settore alimentare: la Frigodaunia. La sua quota di mercato per i surgelati è irrilevante: due per cento se si considera il valore, quattro per cento se si considera ta quantità. Negli ultinii anni le sue perdite sono salite a 830 milioni; non è in regola con gli ammortamenti; ha dovuto ricorrere a tre svalutazioni di capitale per il ripiano delle perdite accumulate. C'è, poi, l'ALCO, per gli alimenti conservati: in quattro anni, perdite per circ1 un miliardo e debiti per più di 14 1niliardi. La Frigodaunia e· l'ALCO non presentano, a mio giudizio, i requisiti che le iniziative delle aziende a partecipazione statale dovrebbero poter vantare in relazione agli obiettivi strategici di propulsione e razionalizzazione dell'industria alimentare; né possono aspirare al ruolo ambizioso di costituire punti di riferimento per un riordinamento dell'attività delle industrie private. E se le due maggiori iniziative dell'EFIM sono state coronate da risultati insodisfacenti, io non voglio dire che lé iniziative minori siano state sollecitate da pressioni politico-clientelari, ma dico che sono comunque discutibili: così la produzione di carne in scatola della società Irpinia. Il mercato della 'carne in scatola è poco dinamico ed è dominato da tre aziende italiane che non si vede perché e come dovrebbero essere scalzate da una iniziativa a partecipazione statale. D'altra parte, per quanto riguarda i surgelati, la duplicazione di iniziative ha portato alla realizzazione di impianti che, così quando fanno capo all'EFIM come quando fanno capo alla SME, sono sottodimensionati e sottoutilizzati; che debbono avvalersi per i loro prodotti di due reti distributive; che non possono non soffrire di una dispersione degli sforzi e dei cervelli nel settore condizionante della ricerca. Che senso ha, onorevoli colleghi, contrapporre ·alla polverizzazione delle imprese private la duplicazione di iniziative delle aziende a partecipazione statale? Ques1 ta duplicazione di iniziative è di cattivo esenipio, mi pare, e c0munque ha portato ad una competizione· improduttiva - quando non dannosa - fra aziende di Stato che, quindi, in particolare nel comparto dei surgelati, per la presenza di due marchi e per le modeste quote di mercato, solo velleitariamente possono contrapporsi all'Unilever. Alla 33

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