Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

Recensioni traverso la dinamica della lotta sindacale. L'ormai famoso rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici nel 1969, portò, a parte le modifiche normative, ad un aumento retributivo di 13.500 lire a testa e costò in termini di lotta contrattuale a ciascun lavoratore circa un mese di salario per scioperi nel periodo 11 settembre- 21 dicembre 1969. Di contro, l'azione degli statali per il riassetto nel 1970 fu portata a termine con una lotta sindacale assai meno dura di quella dei metalmeccanici, conseguendo risultati economici nettamente superiori, con costi estremamente ridotti in termini di scioperi e di perdite retributive. Lo stesso Stato e l'opinione pubblica, afferma Gorrieri, mentre sono pronti a denunciare con articoli di fuoco gli scioperi nelle fabbriche e ad additare gli aumenti salariali come causa prima delle difficoltà aziendali e di pericolo inflazionistico, non battono ciglio quando il dilagare delle spese del personale nel settore pubblico costringe lo Stato ad un indebitamento ben più grave e pericoloso. Le leggi infine vengono spesso formulate in maniera da avvantaggiare al limite del lecito determinate categorie. Tra i tanti casi di cui è costellato il libro due valgono la pena di essere citati, quanto meno per la franchezza con cui l'autore li espone: uno riguarda sé stesso e uno suo fratello. Nel caso del Gorrieri gli è bastato un mandato parlamentare - come accennavamo - per poter maturare a 60 anni la pensione parlamentare di 185.000; nel caso del fratello, medico presso l'INAM, egli ha potuto andare in pensione con una cifra superiore allo stipendio che avrebbe percepito se fosse rimasto in servizio, a 49 anni di età e con un'anzianità convenzionale di ben 38 anni, come se avesse con1inciato a fare il medico all'età di 11 anni. Il valore del libro è nella serieta delle informazioni raccolte e in questa serie di conclusioni alle quali egli riesce a portare il lettore in maniera quasi sempre convincente. Le critiche sarebbero naturalmente facili e possono soprattutto essere centrate sui limiti della ricerca; limiti a cominciare dj ordine territoriale in quanto essa abbraccia una sola provincia italiana (quella di Modena), e che può quindi essere considerata rappresentativa nel senso statistico della parola. Il filo logico attraverso cui· l'autore giunge dalle retribuzioni tabellari a quelle di fatto (integrando cioè la retribuzione vera e propria con gli aspetti normativi, gli orari di lavoro, ecc.) può anche esso essere accusato di una certa soggettività. Limiti comunque che lo stesso Gorrieri dà per scontati definendo la sua come una ricerca empirica, accompagnata da alcune elaborazioni altrettanto empiriche. Meno controverse debbono però apparire le conclusioni finali cui si finisce insieme con il giungere. Tutti i discorsi sull'assenteismo, la disaff~zione al lavoro, l'inutilizzazione degli impianti e via di seguito hanno senza dubbio elementi di preoccupante attualità. Perché però il discorso sia completo occorre che queste valutazioni vengano inserite in un contesto più generale. L'econmnia del paese non potrà salvarsi soltruito limitando i salari dell'industria senza compiere alcuno sforzo 127

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