Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

, Recensioni al di I~ del mito ideologico di una classe operaia unita negli interessi e nelle lotte e ponesse anzi un freno al rivendicazionismo e all'egoismo di tanti settori del movimento operaio. « Il sindacato come casa di tutti i lavoratori - sostiene Layolo - fu la parola d'ordine appassionata che Di Vittorio portò avanti per tutta la vita. Sindacato per lui voleva dire organizzazione,· studio, disciplina, ricerca, discussione; ma anche il calore, il calore di sentirsi in una grande famiglia ». Era proprio la sua profonda ispirazione popolare che lo portava all'indifferenza, e talvolta all'insofferenza, alle tentazioni del corporativismo non meno che alle evasioni del populismo. Ed è su questi temi che deve ancora oggi confrontarsi il movimento sindacale per rinnovare e vivificare l'antica aspirazione unitaria di Giuseppe Di Vittorio. LUIGI COMPAGNA La scienza sociale e il suo problema La difficoltà di ridurre sotto un medesimo denominatore scienze naturali e scienze sociali nasce dall'impossibilità di una identificazione totale tra evento fisico e fatto umano; quest'ultimo, infatti, sembra proiettarsi al di là di un ambito puramente fenomenico e sperimentale in virtù di una specificità che, nonostante i molteplici e interessanti studi sull'argomento, non sj può dire sia stata adeguatamente chiarita ed intesa. Di conseguenza, i rapporti intercorrenti tra filosofia, scienza e società, lungi dal presentarsi secondo l'ordine di una trama compiuta, denunziano la loro ricorren.te ambiguità ed oscillano entro un arco di possibilità decisamente problematico. Non riesce quindi inopportuno seguire al riguardo alcune considerazioni di Peter Winch, che ha riproposto tutta la questione in maniera nuova, abbordandola cioè con i metodi della filosofia analitica, in un conciso ed eccellente saggio, recentemente apparso in traduzione italiana· (Il concetto di scienza sociale e le sue relazioni con la filosofia, Il Saggiatore, Milano, 1972), del quale non sarebbe improprio, visti i risultati cui conduce, parlare come di un tentativo, non certo privo di felici intuizioni, mirante a conciliare Wittgenstein e Collingwood, ossia analisi del linguaggio e storicismo. « La filosofia - scrive il Winch ~ non ha alcuna ragione di essere antiscientifica», sebbene essa debba « guardarsi dalle pretese extra-scientifiche della scienza». Infatti, le due discipline hanno ambiti di operazione tra loro diversi e per nulla contrastanti. Mentre la scienza è sperimentale e. quindi empirica, la .filosofia è puramente concettuale: perché mai, dunque, se ne dovrebbero i_nvertire i procedimenti o la sfera di competenza? Le conseguenze di un siffatto capovolgimento sarebbero nocive ad entrambe. L'insistenza su tale distinzione appare del tutto giustificata allorché si consideri come per lo studioso inglese la filosofia venga a çoincidere a1npiamente con fa sociologia; infatti, non solo « la chiarificazione filosofica della 119

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