Vittorio Barbati che ciò gli facesse considerare i pericoli che l'Italia avrebbe potuto correre se si fosse trovata ad immediato contatto con un regime così sanguinario e spietato. Com'è probabile che, opponendosi ad esso e cercando nello stesso tempo di bandirlo, · egli pensasse di poterne « stornare » la pressione verso altri. Nell'ottobre 1934, l'Italia mise in cantiere le due grandi navi da battaglia « Vittorio Veneto» e «Littorio» 31 • Questa decisione segnò un punto di svolta nella gara degli armamenti navali, ricominciata in sordina qualche anno prima, che da allora conobbe una decisa accelerazione, e rappresentò una replica alla messa in cantiere della corazzata veloce « Dunkerque » ed alla progettata costruzione della sua gemella « Strasbourg » 32 , che a loro volta costituivano la risposta francese all'impostazione di tre « corazzate tascabili » 33 da parte della Germania. La decisione italiana - pur essendo fondata su motivazioni tecniche di un certo peso, relative all'equilibrio navale nel Mediterraneo - costituiva, anche perché la direzione dei dicasteri militari era stata riassunta da Mussolini nel 1933, un'ulteriore dimostrazione della mancanza di idee nazismo, a cominciare dal capo della SA, Ernst Rohm, e dai suoi principali seguaci. Con l'occasione, furono assassinati anche vari elementi che non avevano direttamente a che fare con le faide interne del partito nazista, fra i quali l'ex cancelliere, generale von Schleicher. Il numero delle vittime di quella « operazione » non è mai stato accertato con sicurezza: è certo comunque che furono migliaia. 31 La « Vittorio Veneto» e la « Littorio » (poi ribattezzata « Italia » il 30 luglio 1943), impostate entrambe il 28 ottobre 19'34,furono le prime due corazzate costruite nel mondo con il dislocamento « standard» di 35.000 t fissato dal Trattato di Washington del 6 febbraio 1922. In realtà, come tutte Ie unità della stessa categoria impostate successivamente dalle altre nazioni, esse superarono largamente questo limite - del resto artificioso e basato su valori di carico non rispondenti alle esigenze operative delle unità _, raggiungendo con carico leggero dislocamenti dell'ordine delle 43.000 t ed a pieno carico dislocamenti di oltre 45.000 t. Il loro armamento principale era costituito da 9 cannoni da 381 mm di nuova progettazione. 3 2 La « Dunkerque » fu impostata il 24 dicembre 191 32; Ja « Strasbourg » il 25 novembre 1934. Il dislocamento di queste unità raggiungeva le 31.000 t con carico normale e superava le 35.000 t a ,pieno carico. Il loro armamento principale era di 8 pezzi da 330 m1n di nuovo modello. È il caso di notare che, prima dell'impostazione delle due « Littorio », c'era già stata una risposta--italiana alle « Dunkerque »: nell'ottobre 1933, infatti, l'Italia aveva iniziato la « ricostruzione» delle sue vecchie corazzate « Cavour» e « Cesare», che comunque avrebbero avuto, al termine dei lavori, caratteristiche inferiori a quelle delle unità francesi. 33 Le tre « corazzate tascabili » costruite dalla Germania furono: la « Deutschland » (poi « Liitzow » dal novembre 1939), impostata il 5 febbraio 1929, l' « Admiral Scheer », impostata il 25 giugno 1931, e l'« Admiral Graf Spee », impostata il 1° ottobre 1932. Tali unità avevano un djslocamento nominale di 10.000 t (massimo consentito dal Trattato di Versailles) ed un dislocamento a pieno carico di circa 16.000 t. Il loro armamento principale era di 6 pezzi da 280 mm. Queste navi erano più veloci, anche se meno ,potenti, di tutte le navi da battaglia dell'epoca e più potenti, anche se meno veloci, di tutti gli incrociatori contemporanei. La loro grande auto112
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