La politica estera dell'Italia fra le due guerre (I) dolo nello stesso tempo? E di vincolare anche la Francia? Queste sono ipotesi e restano tali. L'unica cosa certa e che il Patto giunse in porto svuotato di tutti i suoi contenuti iniziali. La seconda «mossa» di Mussolini nei confronti di Hitler fu più energica. Fu il tentativo di « Anschluss » del luglio 1934 a provocarla. L'Austria era travagliata da una situazione di estremo disordine. Il cancelliere Dolfuss, dopo aver soffocato i moti socialisti di febbraio, non era riuscito a fronteggiare l'offensiva terrorista dei nazisti austriaci. Il 25 luglio fu assassinato. Mussolini, che, con i « Protocolli di Roma » (sottoscritti il 18 marzo di quell'anno dall'Italia, dall'Austria e dall'Ungheria), aveva assunto la veste di « garante » dell'indipendenza austriaca, inviò due divisioni al Brennero. I-Iitler fu costretto a fare macchina indietro e per il momento dovette rinunciare all'annessione dell'Austria. Mussolini aveva adottato la « maniera forte». Ma la sua politica di quel periodo non era stata priva di contraddizioni. Subito dopo aver concluso i « Protocolli di Roma», aveva detto in un discorso che non si poteva costringere al disarmo un popolo come quellu tedesco. E già in precedenza aveva espresso opinioni contrastanti sull'eventualità del1' « Anschluss », anche se in realtà aveva fatto tutto il possibile per ostacolarlo 28 • In fondo, aveva buoni motivi per temere tale eventualità. Probabilmente sulla sua decisione influirono anche altri fatti: la cattiva impressione che gli aveva lasciato Hitler, quando lo aveva incontrato per la prima volta a Venezia verso la metà di giugno 29 , e le notizie su ciò che era accaàuto durante la « notte dei lunghi coltelli ». Mussolini era un politico spregiudicato che non aveva esitato a soffocare ogni opposizione interna. Tuttavia non si può escludere che rimanesse colpito dal modo in cui Hitler liquidò, appunto durante la ~< notte dei lunghi coltelli » 30 , l'opposizione interna nazista. È probabile s Il principe Starhemberg - capo della « Heimwehr », la più importante formazione paramilitare austriaca del dopoguerra - riferisce, nelle sue memorie, che nel luglio 1930, su suggerimento di Hitler (che non era ancora giunto al potere e (:he, probabilmente, si illudeva di poter .avere allora Mussolini dalla sua parte), ebbe un incontro con Mussolini, al quale chiese di appoggiare concretamente la « Heimwehr ». Mussolini, sempre secondo Starhemberg, aderì alla proposta a condizione che la « Heimv.rehr » divenisse una forza a presidio dell'indipendenza austriaca, che non venisse assolutamente permesso un « Anschluss » con la Germania e che venisse scartata anche l'idea di un accordo austro-tedesco. 29 Ciò che Mussolini ed Hitler si dissero durante tale incontro è ancora oggi oggetto di supposizioni. È certo, tuttavia, che Hitler non piacque a Mussolini. Questi, infatti, dopo l'incontro, espresse giudizi estremamente negativi sul suo interlocutore. 30 Nella notte del 30 giugno 1934, passata alla storia come la « notte dei lunghi coltelli», le SS eliminarono con metodi sommari gli oppositori « interni» del 111
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==