La politica estera dell'Italia fra le due guerre (I) Per gli effetti del primo tipo c'è poco da dire. Probabilmente, data la mancanza di un chiaro indirizzo politico, i programmi militari sareb~ bero stati portati avanti fiaccamente anche se non ci fosse stata la crisi. Per gli effetti del secondo tipo - limitando l'indagine ai fatti essenziali e senza entrare nel merito delle misure che furono adottate per fronteggiar la crisi - bisogna dire che, proprio in conseguenza di tale crisi, si delinearono meglio le strutture dello Stato corporativo 23, si accentuarono le tendenze verso le concentrazioni oligopolistiche e si materializzarono nuove forme di intervento statale nei settori più importanti. Quest'ultimo processo, sviluppatosi sulla scia della politica di salvataggi industriali cominciata vari anni prima 24 , assunse nuova incisività con la crisi saldandosi alla politica di riordinamento creditizio, che pure aveva avuto inizio in precedenza 25 • Rapidamente il dirigismo statale assunse una nuova consistenza, concretandosi lungo due direttrici concomitanti: il controllo, mediante una serie di meccanismi di autorizzazione 26 , dei settori più importanti, e la costituzione di enti di finanziamento e di salvataggio destinati ad assumere funzioni sempre più rilevanti 27 • Questo processo - qui delineato in modo estremamente sommario - fu imposto dalla necessità. I suoi effetti, però, superarono di gran lunga i limiti delle impostazioni iniziali. Il dirigismo in materia economica, 23 Pur essendo stato costituito fin dal 1926, il Ministero delle Corporazioni cominciò a divenire veramente operante solo nel 1929, quando cominciarono ad essergli devolute le attribuzioni del Ministero dell'Economia Nazionale che nel frattempo veniva soppresso. Anche il Consiglio Nazionale delle Corporazioni. istituito contemporaneamente al Ministero, entrò in funzione solo nel 1930, assorbendo il Consiglio del Lavoro. 24 Fin dal 1914 era stato costituito il Consorzio sovvenzioni su valori industriali. Nel 1922 nacque, per la tutela del credito ed il sostegno delle industrie, una Sezione speciale autonoma di tale Consorzio, che fu sostituita, nel 1926, da un ente autonomo di diritto pubblico, l'Istituto di Liquidazioni. 25 Il risanamento del sistema bancario e di quello industriale, che erano stati già iniziati prima della crisi, costituivano, in quel periodo, le due facce di una stessa medaglia. Si era infatti creato, attraverso una serie di partecipazioni incrociate, un complicatissimo groviglio di interessi fra le banche e l'industria, che richiese vari anni per poter essere sciplto. 26 Fin dal novembre 1927 era stata emanata una legge che prescriveva il consenso preventivo del Governo per la localizzazione di stabilimenti nei centri urbani con più di 100.000 abitanti, seguita, alla fine del 1929, da un'analoga legge per gli stabilimenti ritenuti fondamentali per la produzione bellica. Queste leggi, però, comin._ ciarono ad avere un'efficacia effettiva solo durante la crisi, quando furono integrate e rese operanti da nuove disposizioni. 2 7 Alla fine del 1931 venne costituito l'EMI, con un capitale di 500 milioni e la facoltà di emettere obbligazioni. Il 23 gennaio 1933 veniva istituito l'IRI, con una sezione finanziamenti ed una sezione smobilizzi industriali (nella quale fu assorbito l'Istituto di Liquidazioni), che assunse. rapidamente funzioni semp·re più importanti. 109
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