Nord e Sud - anno XX - n. 159 - marzo 1973

La politica estera dell'Italia fra le due guerre (I) In quel periodo, però, Mussolini dette l'avvio ad alcuni processi interni che si collegavano anche alle sue ambizioni internazionali. Furono gli anni dell'edificazione del regime fascista, della costruzione di uno Stato autoritario e della concentrazione, nelle mani dello stesso Mussolini, di poteri sempre maggiori. Fu allora che, dopo aver assunto la direzione della politica estera, egli cominciò ad assumere anche la direzione della politica militare del paese 11 , mentre i suoi collaboratori riorganizzavano le strutture finanziarie dello Stato 12 ed il sistema creditizio 13 • Nel quadro di questa ristrutturazione dello Stato, fu adottato un provvedimento che, se fosse stato correttamente concepito, avrebbe potuto avere riflessi di grande portata: l'istituzione della carica di Capo dello Stato Maggiore Generale. Il motivo ispiratore di tale provvedimento - la creazione di un organo idoneo a dirigere globalmente, nel quadro della politica estera, la politica militare del paese - era indubbiamente fondato. Ma il modo in cui esso fu attuato lascia, a dir poco, perplessi. Con un decreto-legge del 6 febbraio 1927, fu istituita la carica di Capo dello Stato Maggiore Generale con attribuzioni che sarebbe ottimistico definire « evanescenti». Il Capo dello Stato Maggiore Generale, « consulente tecnico » del Capo del Governo per le questioni militari, aveva solo il potere di « proporre » a quest'ultimo le misure tecniche necessarie per il coordinamento della preparazione delle FF.AA. e le linee complessive del piano di guerra (ossia da mettere in atto in caso di guerra). Questo « consulente» non poteva nemmeno comunicare direttamente con i Capi di Stato Maggiore delle tre FF.AA., con i quali doveva corrispondere « tramite i rispettivi Ministeri », e disponeva appena di un ufficio, retto da un colonnello del Corpo di Stato Maggiore del Regio Esercito (o da un ufficiale di grado corrispondente della Regia Marina o della Regia Aeronautica), composto da « sei » ufficiali: un « ufficio di segreteria », appena sufficiente al disbrigo della corrispondenza, non certo uno Stato 11 Mussolini assunse « ad interim» il Ministero della Guerra il 4 aprile 1925, quello della Marina 1'8 maggio 1925 e quello dell'Aeronautica (di nuova costituzione) il 30 agosto 1925. Fu titolare degli stessi dal 3 gennaio 1926 al 12 settembre 1929 e li riassunse poi nel 1933, tenendoli fino al 25 luglio 1943. 12 Fin dal 1923, ad opera di Alberto De' Stefani, furono unificati i due dicasteri delle Finanze e del Tesoro. Inoltre, vennero conferiti maggiori poteri di controll_o alla Ragioneria Generale dello Stato e fu posta in atto una vasta riorganizzazione fiscale. Dopo la sostituzione (10 luglio 1925) del· De' Stefani con Giuseppe Volpi di Misurata, si accentuò notevolmente la tendenza dirigistica del regime nel campo economico-finanziario. 13 Nel maggio 1926 ebbe inizio una profonda ristrutturazione del sistema creditizio italiano, nel quadro della quale furono attribuiti notevoli poteri di indirizzo e di controllo al Tesoro ed alla Banca d'Italia. 105

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