CRONACHE MERIDIONALISTE La centralità del problema meridionale ( Tavola rotonda a Napoli) Una « tavola rotonda » svoltasi a Napoli il 16 gennaio per iniziativa della Camera di Commercio e della SVIMEZ, ha visto alcuni economisti discutere con rappresentanti sindacali, esponenti delle organizzazioni industriali ed esperti intorno al tema della « centralità » del problema meridionale nello sviluppo italiano. Come più volte ci è capitato di rilevare, soprattutto in occasione delle « giornate del Mezzogiorno» che solitamente si tengono a Bari, incontri siffatti vanno sen1.preascritti nella colonna dell'attivo dell'opinione meridionalistica: se non per ciò che di concretamente operativo può scaturirne (e sarebbe troppo pretendere da Convegni che hanno fini di studio, dibattito e approfondimento), certo per quanto di stimolante, o di chiarificatore, o di sollecitatore, riescono pur sempre ad esprimere. Questo metro di giudizio ci se1nbra possa valere anche per il Convegno napoletano: naturalmente, dicendo ciò restiamo nell'ambito di una valutazione estrinseca, ché, quanto ad un giudizio di contenuto circa le singole tesi emerse nel dibattito, ci riserviamo di intervenire più meditatamente in una prossima occasione. Ritenia1no, intanto, nello spirito che è proprio di questa rubrica della nostra Rivista, di far cosa utile ai fottori, pubblicando tre degli interventi avutisi nella fase introduttiva del dibattito alle Camere di Commercio, quelli di Pasquale Saraceno, di Augusto Graziani e di Mariano D'Antonio (n.d.r.). L' intervento di Pasquale Saraceno Affermare la centralità, nella vita italiana, della questione meridi~- nale, vuol dire ritenere che essa non può. essere risolta con le sole misure prese nell'area, per quanto incisive esse siano; vuol dire quindi ritenere che vi è una politica generale del Paese che è capace di dare soluzione al prol?lema e che vi sono altre politiche che questa capacità non hanno; più precisamente significa che ogni misura non destinata speci33
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==