Il Pubblico Ministero te, delle funzioni di accusa e di giudice; nel dibattimento vengono adottati dei correttivi, ma le posizioni delle parti non sono posizioni di parità, l'accusa prevalendo pur sempre sulla difesa. Di qui l'ambiguità della figura del Pubblico Ministero, dotato di vasti poteri coercitivi e decisionali, sottratti al giudice, del quale costituisce un inutile e dannoso doppione, Nel procedimento pretorile la commistione si palesa macroscopica: è lo stesso Pretore che giudica sull'accusa da lui precedentemente elevata. L'ibridismo delle funzioni del Pubblico Ministero giudice e parte - Foschini lo definiva paragiudice - si rivela ancora nella posizione dei magistrati dirigenti gli uffici del Pubblico Ministero che sono sempre in grado più elevato dei giudici istruttori, nonché nel potere di sorveglianza del Procuratore Generale sulla istruzione formale. Ecco, a tratti son11narissimi, delineato il quadro del nostro processo, sul quale ad altri relatori è affidato lo specifico compito di intrattenere il Convegno; a me preme porre in evidenza, per la parte che riguarda il tema che svolgo, che ove si intenda davvero uscire dall'equivoco, occorrerà conferire al Pubblico Ministero il ruolo di parte, in senso sostanziale e formale, annullando la posizione di supremazia che attualmente gode rispetto alla difesa, e privandolo, al conten1po, di tutti i poteri che lo assimilano al giudice: i poteri di iniziativa e di impulso vanno lasciati alle parti, i poteri coercitivi e decsionali vanno affidati al giudice. È doveroso riconoscere che in tale direzione molto cammino è stato compiuto, sia per opera della Corte Costituzionale, sia per i vari interventi novellistici del legislatore, ma si è ancora ben lontani dal traguardo finale. Il disegno di legge delega del codice di procedura penale, che :finalmente recepisce i principi di civiltà giuridica e democratica del processo, ha iniziato una lunga e tribolata 1narcia dal 1965, quando il guardasigilli repubblicano, on. Reale,· ebbe a presentarlo. È auspicabile che la presente legislatura sotterri il codice di procedura penale che ci governa, definito dal ministro mussoliniano Grandi « il più fascista dei codici >>, e porti alla luce il tanto atteso codice del rito penale della Repubblica democratica. Una lunga strada è ancora da percorrere per ciò che attiene alla soluzione del problema che costituisce il nucleo centrale della presente relazione: la posizione del Pubblico Ministero nell'ordinamento statuale: Due le correnti che si scontrano: per l'una·, il Pubblico Ministero dev'essere sempre più nell'ordine giudiziario e godere di tutte le prerogative che la Costituzione attribuisce ai giudici; per l'altra, il Pubblico Ministero, pur facendosi appartenere all'ordine giudiziario, dev'essere legato al potere esecutivo _daun rapporto di dipendenza quanto meno fun97
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