Tullio D'Aponte Gli aspetti più interessanti del piano urbanistico comunale che si riflettono sul futuro stesso del porto sono relativi alle previsioni di più efficaci infrastrutture urbane di scorrimento veloce e ad un uso del territorio improntato secondo destinazioni confacenti alle esigenze di spazio che l'assolvimento della funzione portuale comporta. Nel caso delle nuove vie di comunicazione si tratta della previsione di un asse di collegamento porto-autostrade inteso a facilitare l'accesso ai caselli d'immissione del traffico sulle A2, Al 7, A3, nonché tra porto e sistema di scorrimento urbano tangenziale nord-sud e est-ovest. Questo sistema fondamentale sarà, poi, integrato dall'asse litoraneo che dovrebbe funzionare da supporto nei confronti del traffico drenato dalla tangenziale della direttrice est-ovest. Per lo spazio da destinare ai prevedibili ulteriori sviluppi dell'attività portuale, il Piano Regolatore Comunale ha adottato la soluzione di procedere al ridimensionamento delle zone industriali dell'agglomerato orientale della città, limitandone l'assetto all'attuale consistenza, liberando dal relativo vincolo quegli spazi non ancora occupati da insediamenti industriali che verrebbero così destinati al soddisfacimento dell'assolvimento delle esigenze di attrezzature terziarie (funzioni direzionali, occorrenze dello scalo marittimo e delle attività collegate al porto). Inoltre, considerato che il problema delle superfici da destinare al servizio del porto non potrà trovare soluzione adeguata nell'ambito urbano, si è previsto un collegamento chiuso doganale che dovrebbe favorire la penetrazione verso l'esterno, per consentire il diretto raggiungimento dal porto verso quegli spazi che sarà necessario acquisire, specialmente per la realizzazione di una grande area destinata al traffico containerizzato. Difronte a queste prospettive di riqualificazione delle attività portuali napoletane sta la spaventosa carenza di mezzi finanziari per la realizzazione dei progetti. Complessivamente il Piano Regolatore Portuale prevede un investimento dell'ordine di centottanta miliardi di cuj non sembra chiaro quale possa essere la fonte d'approvvigionamento, considerato che in tutto il paese i fondi richiesti dalla sommatoria delle singole programmazioni portuali ammontano ad oltre seicento miliardi. Atualmente si sono quasi portati a compimento lavori per venti miliardi, di cui dodici derivanti daì primo stralcio del Piano Nazionale dei porti (Piano Azzurro) ed otto finanziati dalla Cassa per il Mezzogiorno 15• 15 Lo stanziamento di miliardi 1,1 originariamente destinato alla costruzione di un'isola petroli verrà, probabilmente, dirottato verso impieghi legati alla sistemazione di attrezzature per il piazzale contenitori. La soluzione è da mettersi in rapporto alla controversa polemica sulla smobilitazione della raffineria Mobil ad occidente del comune di Napoli. 88 BibliotecaGino Bianco
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