Argo1nenti taceo sul piano dell'informazione locale bisognerà però svolgere alcune ulteriori considerazioni. Anzitutto, dato che la stampa di partito si diffonde necessarian1ente nel paese con una certa omogeneità, essa finisce col pesare di più proprio nel Mezzogiorno, dove la circolazione totale dei giornali è· più limitata. Sembrerebbe un fatto in sé positivo: in realtà, dato che i centri di elaborazione del dibattito politico che si riflette sulle colonne dei quotidiani ufficiali di partito sono tutti estranei alla vita della nostra provincia e si esprimono in « criptolinguaggi » ancor più impenetrabili delle consuete codificazioni gion1alistiche additateci da Umberto Eco, il peso della stampa partitica è tutt'altro che positivo. Chiusi al confronto, fatti male, con qualche attenuante per « l'Unità », i fogli di partito più che svolgere funzioni di giornali hanno dichiaratamente il compito di diramare interpretazioni di fatti per linee interne, riservate esclusivamente, o quasi, ai propri adepti senza circolazione alcuna di idee e senza alcuna reale esposizione dei fatti stessi. Il tutto, quindi, in una visione prettamente centralista e totalmente avulsa dalla realtà e dagli interessi locali. Ma il fatto fondamentale, che vale ad imprimere l'impronta più marcata e preoccupante al fenomeno della diffusione della stampa nel Mezzogiorno, è lo spazio spropositato che i quotidiani che avallano ufficialmente le posizioni di destra si vedono attribuiti in questa parte del paese. I corifei di quest'offensiva sono il « Roma » e « Il Tempo », di cui circolano nelle regioni del Sud oltre 110.000 copie. Con il resto dei quotidiani minori di tendenza e di partito della destra si toccano circa 133.000 copie che son pari al 30% del mercato della stampa quotidiana. E questa stessa quota, già altissima, viene nettamente superata nell'Abruzzo e nel Molise, in Basilicata ed in Campania, mentre perfettamente in media si mostra la Calabria. Solo la Puglia sembra sfuggire a questo fenomeno giacché i quotidiani più o meno espressione della Destra Nazionale vi si aggiudicano meno del 15% del mercato, una percentuale assai simile a quella che, nell'Italia centrale, si registra nell'Umbria, dove « Il Tempo » ha pure un suo ampio mercato, e, comunque, inferiore a quella del Lazio dove l'ampia diffusione del giornale di Angiolillo e del foglio diretto da Alberto Giovannini portano ad oltre il 27% la presenza delle voci della reazione. In sostanza il fatto di maggiore risalto è che da Roma a Reggio i giornali della destra si accaparrano una quota di lettori di gran lunga più ampia, spesso doppia, di quella dei fogli di sinistra. E ciò mentre a nord della capitale il rapporto tra la stampa_ di sinistra e quella di destra è favorevole alla prima in misura macroscopica, pari anche a 10 contro 1 nelle regioni più settentrionali o addirittura a 20-30 contro l 95
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