Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Editoriale anche più fondata di quanto non lo sia l'altra, cui tanto spesso si ricorre, che, se non progredisce il Nord, non può progredire neanche il Sud. E a chi volesse rilevare che il Sud non ha progredito quanto si sarebbe voluto, Novacco preventivan1ente risponde che, grazie alla politica 1neridionalista, il Mezzogiorno è diventato più industrializzabile; e che non risulta indus'trializzato quanto si sarebbe voluto e potuto perché, in buona sostanza, prima, durante e 1nagari anche dopo il centro-sinistra sono state, 1naltrattate le compatibilità meridionaliste. E c'è nella relalazione di Novacco anche una buona esemplificazione di questi n1altrattamenti. Si dirà che è merito del centro-sinistra la nuova legge per il Mezzogiorno. Certo. Ma il connotato di novità nella continuità di questa nuova legge è rappresentato dall'idea dei « progetti speciali » a carattere interregionale e intersettoriale; e a questo proposito si deve pur dire che rischiamo di sciupare questa idea, in.vece di realizzarla nella pienezza delle sue possibilità e del suo « valore promozionale e incentivante »: secondo una preoccupazione che avevamo a suo ten1po manifestato (si veda « Nord e Sud» dell'ottobre 1972 ). Al discorso sui « progetti speciali» dedichiamo perciò largo spazio in questo stesso numero della rivista, che si apre appunto con un articolo di Pasquale Saraceno su ciò che i « progetti speciali» potrebbero e dovrebbero essere; e all'articolo di Saraceno segue l'articolo di Demetrio De Stefano sul più interessante fra i « progetti speciali » in corso, quello sulla produzione intensiva di carne, mentre ripubblichiamo anche, nella rubrica delle « cronache meridionaliste », a seguito della relazione di Novacco a Perugia, l'articolo sui « progetti speciali» che Francesco Compagna ha scritto per « Il Giorno». Il tutto è riconducibile alla preoccupazione per il nuovo «dualismo»; alla preoccupazione, cioè, che ha ispirato il contributo dei nostri amici di Portici per questo prùno nu1nero del 1973. Per quanto riguarda, infine, le critiche della politica dei redditi che hanno fatto rumore a Perugia e da Perugia, vorremmo riformulare questa domanda: « quale ammontare di risorse sarà destinato alla creazione di nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno, invece che all'ulteriore aumento della produttività del lavoro nelle regioni più ricche?». Riformuliamo anche la risposta: « è difficile negare ... che una politica dei redditi, che desse garanzie assolute su questo punto, non deve essere più soltanto un'aspirazione delle autorità monetarie, ma dovrà essere anche una risolutiva richiesta delle popolazioni meridionali ». Sono parole dello stesso Saraceno che ha autorevolmente presieduto i lavori di Perugia (si veda « Nord e Sud» di agosto-settembre 1972). 6

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