Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

GIORNALE A PIU' VOCI Il MSI a Napoli: perché le bombe L'attentato alla sede de « Il Mattino », nella notte tra il 30 e il 31 dicembre, si inserisce in un preciso quadro politico, caratterizzato dalla escalation della « violenza nera». Prima del « Mattino », i terroristi di estren1a destra avevano preso di mira, a piazza San Vitale a Fuorigrotta, un corteo di lav~ ratori e studenti che intendevano commemorare le vittime della strage di piazza Fontana. Poi avevano fatto esplodere una grossa bomba al plastico sotto le mura del carcere di Poggioreale e contro la Cassa Marittima, in pieno centro cittadino. Era evidente l'intenzione, da parte di chi guida i terroristi, di colpire alcuni significativi « momenti pubblici » per poi passare alla sede del più diffuso giornale del Mezzogiorno. Prima di piazza San Vitale, la vita cittadina era stata funestata da una serie impressionante di violenze, aggressioni, intimidazioni, risse. Ma fino ad allora i neofascisti si erano limitati ad usare mazze ferrate, bastoni chiodati, catene, coltelli. Piazza San Vitale segna una svolta radicale. Si passa all'uso delle bombe. I terroristi non si accontentano più di strumenti che pur possono ferire mortalmente. Prendono ad usare esplosivi che possono provocare, ogni volta, una strage. Per il reato di tentata strage sono stati, appunto, rinchiusi nel carcere di Poggioreale i due giovani di « Avanguardia nazionale » accusati dell'attentato al « Mattino ». Una maggiore severità verso il rinato squadrismo fascista, da parte degli organi di Governo, della Polizia e della Magistratura avrebbe, molto probabilmente, potuto impedire che si arrivasse a questa seconda fase, alla « svolta delle bombe ». Le violenze compiute negli ultimi due anni sono state, di volta in volta, denunciate dagli organi di Stampa e dalla Consulta antifascista napoletana. Tre dossier ( 16 pagine fittamente dattiloscritte, 120 episodi descritti in modo scarno, ma drammatico) sono stati regolarmente inviati alla Procura della Repubblica e al ministro dell'Interno. È una serie impressionante di aggressioni a singoli lavoratori o studenti, uomini di cultura, istituzioni democratiche, partiti, organizzazioni sindacali. Nell'azione squadristica sono impegnati direttamente i figli di parlamentari e consiglieri c~ munali del MSI, nonché consiglieri comunali c01ne Abbatangelo (che è stato già condannato a due anni di carcere, che ha provocato i gravi incidenti alla Sala dei Baroni nel dicembre scorso e a carico del quale è in istruttoria, al Tribunale, una denuncia per ricostituzione del partito fascista) o dirigenti provinciali del partito e delle Associazioni giovanili. L'acquiescenza dei pubblici poteri incoraggia all'azione delittuosa. I pie76

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