Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Italo Talia ed intensa di quanto mai lo fosse stata nei precedenti decenni di storia unitaria del nostro paese, ma che negli ultimi quattro anni è stata compromessa » 5 • Colto, infatti, dalla recessione in un momento delicato della sua crescita, il tessuto industriale napoletano è stato investito da estesi processi di ristrutturazione, che hanno comportato e comportano chiusure e smantellamenti di piccole e medie unità produttive, proprio quando quest'ultime sembravano avviate a divenire, rispettivamente, medie e grandi. Ne sono derivate e ne derivano tuttora conseguenze profonde e squilibranti sul piano dell'occupazione, con vecchi mestieri, professioni e qualifiche che muoiono e con la conseguente necessità di nuove professioni e nuovi assetti organizzativi, capaci di far compiere a tutti i comparti industriali un salto strutturale, condizione necessaria per poter riprendere la « via dell'espansione ». Questo ha co1nportato, inoltre, che quote sempre niaggiori di investin1enti, negli ultimi quattro anni, siano andate a rinnovare impianti preesistenti, di solito in zone di già consolidata industrializzazione, abbassando l'incidenza di investimenti in nuovi impianti e frenando, in tal modo, anche l'espansione territoriale dell'industria napoletana. Ma negli ultimi dieci anni - come si è già accennato - si era venuto formando nel Napoletano anche un corpo di aziende medio-grandi, non solo nei settori nietalmeccanico e chimico, ma anche in quelli delle nuove produzioni alimentari, dell'abbiglian1ento, delle produzioni in cemento, ecc. Ed anche questi gruppi stanno attraversando una fas'e di generale riassestarnento sotto la spinta della concorrenza nazionale ed estera, e sono alla ricerca di una più estesa e generalizzata efficienza. Alla luce, dunque, di quanto sin qui si è venuto dicendo, ci sembr:i che il giudizio di fallimento asosluto sulla quantità e sulla qualità di industrializzazione può essere ridimensionato in un giudizio di parziale successo, che rischia di essere, però, vanificato se, in tempi brevi e con ferite non mortali, non si esce dalla attuale congiuntura sfavorevole. E poiché questo giudizio riguarda non solo Napoli ma anche tutta la Campania, ed al limite la stessa industrializzazione del Mezzogiorno, conviene soffermarci, in chiusura di quest'articolo, sui nodi più propri dell'industrializzazione di Napoli e della sua area metropolitana Tali nodi sembrano essere essenzialmente due: congestione della costa sia dal punto di vista degli insediamenti che delle industrie e possibilità di ulteriore sviluppo industriale; spostamento e delocalizzazione delle industrie inquinanti e restituzione delle fascia costiera a funzioni" e vocazioni più proprie, quali turismo e residenze. Come si vede i due 5 Francesco Compagna: Napoli tra passato e futuro, in « Nord e Sud», Marzo 1972 60

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