Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Cronache ,neridionaliste tasso agevolato, che qualche successo è stato ottenuto, almeno per quanto riguarda il decennio che va dal 1955 al 1965. Iniziamo dai settori. Tra il 1951 ed il 1968 sono stati erogati ad industrie della provincia di Napoli tra investimenti di rinnovo ed investimenti in nuovi impianti, oltre 600 miliardi di lire, o cifra non indifferente, pari al 71,7% del totale degli investin1enti agevolati nell'industria 1nanifatturiera campana 4 • Di tale cifra il 24,3~~ è andato ad investimenti in nuovi impianti. È quest'ultimo il dato più interessante; vi si trova la conferma del fatto che effettivamente - soprattutto negli anni a cavallo del decennio 50 e del decennio 60 - la base settoriale dell'industria napoletana si è allargata nel senso che settori nuovi o produzioni nuove hanno fatto la loro comparsa, riducendo - sia pure di poco - quello squilibrio tra grandi e piccole aziende di cui si diceva. Ed infatti il grosso degli investi1nenti in nuovi ùnpianti ha riguardato l'industria chin1ica: sono gli anni della formazione del polo industriale di Casoria e Casavatore e degli investimenti nel comparto farmaceutico a Torre Annunziata. Seguono poi il ramo della carta e della cartotecnica e soprattutto quello meccanico con ben 48 miliardi di investimenti a tasso agevolato in nuovi impianti che vanno dalle piccole officine meccaniche alla Selenia di Bacoli, all'Olivetti di Pozzuoli ed a numerose altre iniziative di medie dimensioni in produzioni nuove. Vengono, infine, i nuovi cementifici legati alla domanda dell'industria edilizia e l'industria del vestiario, dell'abbigliamento e delle calzature, il cui sviluppo è connesso non solo ad una congiuntura favorevole nazionale od internazionale, ma anche ad un n1igliorato tenore di vita dei tre milioni di abitanti dell'area metropolitana di Napoli. Tuttavia bisogna pur dire che il grosso ha riguardato gli investimenti nell'industria n1etallurgica: ben 265 miliardi, pari al 44% del totale prima ricordato degli investimenti complessivi. Si tratta soprattutto del rinnovo e dell'ampliamento degli impianti dell' I tals'ider di Bagnoli e del salvataggio del nucleo siderurgico già esistente a Torre Annunziata. Infine, gli altri due settori dove gli investimenti hanno riguardato soprattutto il rinnovo degl'impianti sono stati il tessile e quello alùnentare, anche se in quest'ultimo caso non sono mancati gli investimenti in nuovi impianti nel comparto degli alimentari nuovi: industrie di gelati, di bevande analcoliche, bisca ttifici. Lo sviluppo registrato tra la fine degli anni 50 e i primi del decennio successivo ha portato, dunque, non solo alla ricostruzione ed al potenziamento delle aziende preesistenti (pur tra non poche chiusure e sman4 Tali dati sono desunti da SVIMEZ: Gli investimenti agevolati nel Mezzogiorno, Giufffè 1971. 57

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