Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Cronache meridionaliste zione dell'apparato industriale; settori nzoderni e settori arretrati; struttura parassitaria e monopolistica e insieme disgregazione antieconomica dell'apparato distributivo; carenza di servizi sociali; crescenti posizioni di rendita private e parapubbliche; caos del sistema previdenziale; inefficienza delle pubbliche amministrazioni e dei servizi collettivi; squilibri tra consumi privati e collettivi e insieme distorsione interna dei consu111i privati; congestione e migrazioni; città e campagna; inoccupazione crescente, occupazione precaria e disoccupazione palese; « punti di crisi » e settori tradizionali da convertire; hanno di fatto un solo co1nune denominatore: l'esistenza di 2 / 5 dell'Italia in condizioni di vita ancor oggi intollerabili, non tanto e non solo in se stesse, 1na in rapporto alle condizioni di un Paese che aspira ad essere econon1icamente, social1nente e culturalmente parte dell'Europa, di cui sian10 già giuridicamente quasi una regione, ma dai cui modi di essere rischian10 ogni giorno di più di allontanarci, verso lidi che qualcuno ha chia,nato « levantini», ma che sono da considerare comunque, in quanto autarchici e provinciali, in direzione opposta alla storia. Certo, il giudizio sulla situazione in atto potrebbe essere corretto dalla considerazione, che è stata avanzata, di taluni n1argini « occulti » del sistema, sia in termini di occupazione che di reddito, così con1e dalla considerazione di non poche situazioni settoriali ancor oggi relativamente dinamiche. Ma non credo che nessuno pensi, per questo, che sia possibile illuderci sulla gravità di una crisi che è econo1nica e sociale, e che per essere strutturale non potrà non manifestare prhna o poi - più prima che poi - i suoi riflessi anche in ca1npo politico, introducendo ed accentuando ele,nenti di instabilità assai pericolosi per la nostra giovane democrazia, e che non potrebbero non operare anch'essi come fattori di remora ad una possibile ripresa, le politiche per garantire la quale richiedono, anche in senso tecnico, un efficiente e stabile esecutivo, e quindi una vasta piattaforma politica. Occorrono perciò, anzitutto, scelte chiare e senza equivoci. Non è possibile pensare che si possa pervenire al superamento duraturo della crisi con misure che ignorino di fatto il carattere strutturale e non meramente congiunturale della crisi stessa. Non è possibile pensare che si possa pervenire al superamento duraturo della crisi attraverso misure che sarebbero valide se il Paese fosse una realtà unita~ ria, invece che un sistema « dualistico ». _Non è possibile pensare che si possa pervenire al superamento duraturo della crisi attraverso misure capaci di rin1ettere in moto il sistema quale si è storicamente configurato. Misure indiscriminate e non strettamente finalizzate di sostegno 43

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