Demetrio De Stefano mona (in Abruzzo); il Tavoliere (in Puglia); l'Ofanto e la fossa Bradanica (in Basilicata); il Volturno, il Vallo di Diano, l'Irpinia ed il Sannio (in Campania); il Neto (in Calabria). La produzione di vitelli potrà interessare le zone interne del Beneventano e dell'alto Casertano per la Campania; l'alto Abruzzo; le zone centrali della Sila e l'Aspromonte per la Calabria; l'alto Potentino per la Basilicata. Parallelamente sarà sviluppato l'allevamento suino ed ovino (in particolare dei « suini magri » e degli « agnelli pesanti » ). L' obiettivo complessivo per questi settori sarà in un primo tempo di 200.000 suini e di 100.000 agnelli. Per l'allevamento suino i progetti puntano sulla presenza di condizioni favorevoli nelle alte e medie valli dell'Agri, Basento e Sinni (in Basilicata); in ampie zone del versante jonico e tirrenico delle province di Cosenza e Catanzaro per la Calabria; nel Frusinate e nella valle del Liri per il Lazio. Per gli ovini, le aree interessate potranno essere quelle delle Murge in Puglia, dell'Abruzzo interno e della Sila. Con l'inizio del 1973 i « progetti speciali » dovrebbero entrare in fase operativa dopo che la Cassa per il Mezzogiorno avrà riferito al CIPE sullo stato di elaborazione dei piani particolareggiati. DEMETRIO DE STEFANO 32
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