Nord e Sud - anno XX - n. 157 - gennaio 1973

Autori vari presa pubblica tendono progressivamente a confondersi con quelle dell'impresa privata. Se talvolta l'impresa pubblica tiene un comportamento diverso da quello tipico dell'impresa privata, ciò dipende soprattutto dal fatto che l'impresa pubblica· è costituita da gruppi di vaste dimensioni e che le dimensioni stesse conferiscono, a chi guida tali complessi, atteggiamenti ed obiettivi più allargati e meno strettamente aziendalistici di quelli tipici di imprese minori. La natura pubblica in sé e per sé si riconosce invece sempre meno nel comportamento dei grandi gruppi statali e delle partecipazioni. Il fatto che l'impresa pubblica abbia acquisito una posizione dominante nella struttura industriale italiana può anche essere attribuito ad una vicenda occasionale connessa alla depressione e alla necessità di soccorrere un numero sempre più vasto di imprese in dissesto. Esso è però un evento di natura strutturale e di portata profonda, le cui conseguenze vanno attentamente valutate, in relazione alla struttura economica dell'intero paese. Il punto di partenza è dato dal fatto che, nell'ambito dell'econornia nazionale, nonostante le trasformazioni avvenute, le differenze di struttura economica tra Nord e Sud sono sempre intense. D'altro canto, l'unità politica del paese rende necessario trovare un compromesso quotidiano tra regioni del Nord, dominate dal tessuto dell'industria e da un'agricoltura sempre più intensamente capitalistica, e regioni del Sud, sempre largamente dominate dal flusso di spesa pubblica e dalle strutture clientelari che esso inevitabilmente porta con sé. In passato, il settore industriale era espressione inequivocabile dei settori più avanzati ed efficìenti, e più orientati in senso produttivistico, mentre il terreno tipico del compromesso era quello della trattativa politica e della pubblica amministrazione. Ora che l'impresa pubblica ha assunto dimensioni così massicce, la linea di demarcazione vacilla e lo stesso settore industriale entra per una porzione cospicua nella zona del compromesso. A cosa conducono queste tre linee di evoluzione? Conviene esaminare tale quesito con un minimo di dettaglio, per intendere correttamente il presumibile sbocco del decennio di depressione. La sferzata competitiva sempre più violenta che proviene dai paesi europei è stata recepita pienamente dall'industria italiana proprio· negli anni della depressione. Sono stati, questi, anni di concentrazioni, di ristrutturazioni, di avanzamenti tecnologici considerevoli. Indubbiamente, le vicende non sono state le medesime per le grandi e per le piccole imprese. Le imprese minori hanno risentito 22

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